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Alatri – Falò di San Giuseppe, fuochi dalle 6 del mattino: monta la polemica

L'ordinanza consente di accendere fuochi dalle 06:00 del mattino di oggi: un orario che non ha nulla a che vedere con le tradizioni

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Con l’ordinanza nr.11 dello scorso venerdì il Comune di Alatri “modifica ed integra” la precedente disposizione nr.157 del 30 settembre 2014 con la quale si regola l’accensione dei fuochi all’aperto: il più recente provvedimento stabilisce che, solo ed esclusivamente nella giornata odierna, mercoledì 19 marzo, in occasione dei festeggiamenti in onore di San Giuseppe, si possano bruciare pire così come descritto nel documento. Di fatto l’ordinanza specifica che i falò saranno consentiti dalle ore 06:00 alle ore 23:00 di oggi “con abbruciamento di materiale vegetale derivante da sfalci, potature e simili”, vietando categoricamente l’utilizzo di materiale diverso da quello indicato, rinviando i controllo ai Carabinieri della Stazione di Alatri ed al Comando di Polizia Locale.

Tra le iniziative più note con cui si onora San Giuseppe e si festeggiano tutti i papà, ricordiamo gli appuntamenti alle Fraschette, a Collelavena, a Sant’Emidio, al Castagneto: e sono gli stessi residenti a sollevare “la polemica”.

«Ogni anno siamo costretti a tapparci in casa, per tutto il giorno, avendo cura di chiudere ermeticamente ogni finestra o porta, altrimenti si rischia di appestare le abitazioni con il fumo denso e nauseabondo prodotto da questi “falò”. Falò che evidentemente vengono appiccati con accendifuoco chimici che puzzano tremendamente. Tra l’altro, perché autorizzare i roghi a partire già dalle 06:00 del mattino? Che senso ha un orario tanto solerte se la tradizione prevede i fuochi dopo il tramonto? È noto che in tantissimi accendono roghi per bruciare di tutto, anche plastica e pattume d’ogni genere. Le forze in campo per i controlli non potranno mai coprire tutto il territorio, si poteva stabilire un orario che prevenisse ed escludesse quanti “approfittano” senza rispettare le disposizioni e, quindi, consentire i fuochi a partire dalle ore 18:00. Il sindaco Maurizio Cianfrocca spieghi ai suoi cittadini perché autorizza i fuochi già all’alba, quale il richiamo alle tradizioni popolari?».

Le tradizioni sono un patrimonio culturale, un “bagaglio” che le vecchie generazioni lasciano in eredità alle nuove generazioni, con il compito di custodirle e tramandarle ulteriormente, affinché le nostre radici non vadano dimenticate, non si perdano. Le tradizioni rappresentano l’identità di un popolo, ci raccontano chi siamo e da dove veniamo. Per quanto la “polemica” riportata possa essere opinabile, non c’è traccia di tradizione che vuole l’accensione dei fuochi prima del calare del sole. Negli anni passati sono state diverse le segnalazioni di roghi che, in diverse zone del territorio alatrense, producevano odore acre, puzze riprovevoli, coltre di fumo denso che rendevano l’aria irrespirabile: condizioni che poco avevano a che fare con il “materiale vegetale derivante da sfalci, potature e simili” descritto nell’ordinanza, circostanze ben lontane dai tradizionali Falò di San Giuseppe. Fuochi che contravvengono alle disposizioni, fanno male all’ambiente, offendono gli usi ed i costumi di una comunità.

Lo scorso anno la nostra redazione aveva già raccolto la polemica (clicca qui). Eppure il Comune di Alatri si dimostra sensibile al rispetto del territorio: le giornate ecologiche, la raccolta dei rifiuti abbandonati su strade e via dicendo, le limitazioni alla circolazione stradale, il risanamento della qualità dell’aria, con specifiche indicazioni che includono il divieto di utilizzo di generatori di calore a biomassa legnosa, il divieto di combustioni all’aperto, inclusi falò e barbecue, il limite di temperatura nelle abitazioni a 19°C, il divieto di motore acceso per i veicoli in sosta. Un’ordinanza che evidenzia uno “scivolone” che poteva essere serenamente schivato.

(foto di repertorio)

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