Area Vasta, Iacovissi: “Ufficio Europa prima declinazione verso una gestione associata dei servizi”

Il Capogruppo Psi e Presidente Commissione Area Vasta, Vincenzo Iacovissi, analizza i primi risultati e guarda al futuro

Un risultato concreto ma anche “simbolico” nel senso di una volontà politica di cooperare per accedere a fondi europei che hanno un unico obiettivo: gestire in forma associata servizi importanti per i territori, attivando un combinato disposto di maggiore efficienza e di risparmio di risorse.

“L’Ufficio Europa intercomunale appena costituito è la prima declinazione del progetto Area Vasta, che ha fatto segnare un punto di partenza importante. Un primo esperimento di cooperazione rafforzata e di collaborazione per gestire in forma associata (quindi con minori costi e più efficienza) alcuni servizi. Un esperimento parametrato altresì sull’attribuzione di un maggiore peso ai piccoli Comuni nell’ambito della logica che l’unione fa la forza, soprattutto quando si tratta di interloquire con la Regione o con l’Europa”. – Così Vincenzo Iacovissi, Capogruppo Psi e Presidente Commissione Area Vasta.

Un lavoro che, come Commissione speciale Area Vasta, abbiamo iniziato due anni e mezzo fa, in un clima di condivisione fra tutti i commissari, Corrado Renzi, Christian Alviani, Alessia Turriziani, Fabrizio Cristofari, ma anche Paolo Fanelli da poco subentrato nell’organismo. A loro il mio ringraziamento per la grande partecipazione allo svolgimento del mandato affidatoci dal Consiglio comunale e dal Sindaco Riccardo Mastrangeli.

Insieme abbiamo declinato tutte le sensibilità, insieme siamo arrivati ad un punto di sintesi tra i principali “attori”, i Comuni. È doveroso, altresì, dare atto e ringraziare Unindustria Frosinone per lo spirito di collaborazione, in quanto come Commissione siamo partiti proprio dal loro studio sul Grande Capoluogo (studio eseguito da docenti qualificati dell’Università di Tor Vergata). Abbiamo anche effettuato delle audizioni specifiche con i quei docenti e con Unindustria. Ecco perché voglio ringraziare sia Giovanni Turriziani che Miriam Diurni per aver accettato il nostro invito al confronto nel 2022. Unindustria Frosinone ha messo in campo uno studio articolato e coraggioso, forse perfino troppo avanzato rispetto al clima che c’era negli anni passati. Noi di quello studio abbiamo preso i tratti migliori e lo abbiamo calato nell’attuale contesto, ispirandoci al dialogo bilaterale e multilaterale. Gli incontri con i Comuni sono andati avanti per circa due anni”.

Lo strumento dell’Ufficio Europa

“L’Ufficio Europa rappresenta, quindi, il primo strumento (di piano) per declinare concretamente la volontà di 10 Comuni (spero presto 11 con l’adesione di Ceccano). Il compito dell’Ufficio Europa è importante, delicato e sfidante: intercettare i fondi europei di accesso diretto, senza cioè la mediazione delle Regioni. Per poter ottenere finanziamenti fondamentali. C’era bisogno di soddisfare un requisito demografico: più di 50.000 residenti. Da questo presupposto siamo partiti. – Aggiunge ancora Vincenzo Iacovissi – Ogni Comune contribuirà con una quota parametrata in questo modo: 20 centesimi per ogni abitante. Sono cifre contenute: Frosinone arriverà a circa 8.000 euro. Con prospettive enormi, però, in termini di vantaggi e risultati. Lo dico in modo semplice e chiaro: l’Ufficio Europa è la migliore soluzione per iniziare un percorso che possa arrivare ad una gestione associata di alcuni servizi. È la migliore soluzione perché rappresenta un risultato tangibile e perché testimonia l’intenzione e perfino la volontà politica di proseguire lungo la strada intrapresa. Contiene altresì una motivazione “psicologica” di non poco conto: sblocca una situazione. Sono convinto che l’Ufficio Europa conseguirà i primi risultati in tempi brevi, e, a tal fine, come Commissione resteremo in costante contatto con il consigliere delegato, Marco Ferrara, per fornire tutto il supporto e la collaborazione possibili.

Voglio però ribadire un concetto: l’Ufficio Europa è una prima declinazione operativa e autorevole di quell’Area Vasta che dovrà guardare inevitabilmente alla gestione associata di diversi servizi. Penso ai trasporti, penso alla raccolta dei rifiuti, penso alla Polizia Municipale. Mai si era arrivati a dama, in passato più di qualcuno alla fine si era sfilato. Adesso invece c’è una determinazione diversa. E noi dobbiamo proseguire lungo la strada intrapresa. Si può fare, ce la faremo.

Infine, non va dimenticato che l’Area Vasta potrebbe costituire nel prossimo futuro anche uno strumento di azione politica rilevante per dare sempre più forza alla nostra terra sui tavoli istituzionali che contano. Se son rose fioriranno, ma intanto abbiamo gettato un primo seme che speriamo possa germogliare presto”. – Conclude il Capogruppo Psi e Presidente Commissione Area Vasta.

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