Arpino – L’episodio si è verificato lo scorso agosto, nel pomeriggio di sabato 19 per l’esattezza, al termine della prima gara in assoluto della manifestazione denominata “Il Gonfalone di Arpino”: sul traguardo della Corsa con gli Asini, in piazza Municipio, uno dei fantini era stato soccorso dagli operatori del 118, trasportato in maniera tempestiva presso il Pronto Soccorso dell’ospedale SS. Trinità di Sora dove gli è stata poi riscontrata una frattura al tallone.
Il fantino non è un esordiente, da circa 20 anni partecipa al Gonfalone in groppa agli asini. Il giovane atleta ha subito un delicato intervento chirurgico di ricostruzione, durante il quale si è reso necessario applicare anche due viti nel seno osseo. Diversi i disagi che ne sono conseguiti: l’uomo, a distanza di due mesi e mezzo, ancora non cammina autonomamente, sta affrontando un lungo periodo di terapia riabilitativa e, ovviamente, non può riprendere a lavorare. Per tutelare i suoi interessi si è rivolto ad un legale, al fine di ottenere un risarcimento per le spese, affrontate e da affrontare, e per il danno fisico.
La manifestazione folkloristica, così come si legge sul sito ufficiale, “è organizzata dalla Pro Loco di Arpino in collaborazione con la Città di Arpino con il patrocinio e contributo di Regione Lazio, Provincia di Frosinone, XV Comunità Montana Valle del Liri, Banca Popolare del Cassinate”. Con una missiva firmata dall’avvocato del fantino, la Pro Loco è stata messa al corrente della circostanza, alla luce del fatto che la manifestazione dovrebbe essere coperta da assicurazione. Appare inverosimile, infatti, che gli atleti non abbiano la garanzia di una copertura assicurativa in caso di infortuni o danni durante un evento pubblico, che si svolge su suolo pubblico, organizzato, patrocinato e finanziato da enti pubblici, con soldi pubblici. Gli stessi enti erogatori del contributo economico rimarrebbero interdetti dinanzi ad una eventuale simile mancanza di responsabilità. Risulta altresì inverosimile che Quartieri e Contrade partecipanti possano esporre i rispettivi atleti al rischio di farsi male seriamente senza avere la garanzia di una copertura assicurativa.
Sulla relazione conclusiva, che descrive e rendiconta l’evento, firmata dal presidente della Pro Loco e depositata agli atti presso il Comune di Arpino, si legge “Il Gonfalone di Arpino resta uno dei principali attrattori turistici della Regione Lazio, racconta un territorio ricco di storia, arte e tradizioni”…e sicuramente di onestà e correttezza. In tutta serenità l’atleta intende far valere i suoi diritti, che poi sono i diritti di tutti i partecipanti, per cui certo che non potranno esserci “ripercussioni” né per lui né per la contrada. La redazione seguirà l’evoluzione della vicenda, restando a disposizione delle parti “in causa” per eventuali chiarimenti.