Harakiri Frosinone: una maledetta domenica da dimenticare per i giallazzurri

Serie A - All'indomani della paradossale sconfitta con il Cagliari e dei doverosi 'mea culpa', il Frosinone deve restare compatto

Serie A – Harakiri Frosinone: è quanto accaduto all’Unipol Domus di Cagliari, dove ieri i giallazzurri di Di Francesco hanno trovato la quarta sconfitta stagionale nella decima giornata di campionato. Un verdetto arrivato in maniera paradossale, dopo un corposo vantaggio di tre reti di marca ciociara. Nel capoluogo isolano, invece, è accaduto l’imponderabile. Turati e compagni, dopo aver dominato per 70′ buoni il gioco, si sono fatti rimontare fino a farsi superare. 0 punti (il Frosinone resta quindi a 12 lunghezze e in 12esima posizione) al termine di un incontro che sembrava essere oramai arrivato ai titoli di coda. Al Leone non sono bastati la doppietta di Soulé e il lampo di Brescianini. Calato il tris sembrava fatta, eppure, anche questa volta il calcio insegna che non si può mai dire nulla prima del triplice fischio finale. Nel giro di 4′ la squadra di Ranieri si rifà sotto con Oristanio e Makoumbou. Quindi un finale pazzo, sconvolgente: Pavoletti la pareggia di testa al 94′ e autografa la rete che vale la vittoria al 96′.

La folle partita entra così di diritto nella storia del calcio italiano, perché mai nessuna squadra, prima di ieri, era stata capace di rincorrere e vincere una sfida sotto di tre gol dopo il 70esimo minuto. Il Frosinone crolla e il Cagliari mette a segno il primo, insperato, successo stagionale. Una reazione, quella rossoblù, che ha dell’incredibile: tolti i demeriti evidenti della formazione ciociara, chapeau al carattere di questo Casteddu e all’esperienza da ‘vecchia volpe’ di Claudio Ranieri, già protagonista di un incredibile miracolo nel 2016, quando vinse la Premier alla guida del Leicester con una rosa partita per salvarsi, quotata 5000 a 1. Ex operai, incompresi, svincolati, ripescati che compirono una vera e propria magia, una favola di talento e riscatto indimenticabile. Tornando al presente, il Frosinone – orfano di capitan Mazzitelli, squalificato -, si è comportato esattamente al contrario.

Il fantasista italo-argentino Soulé gioca un gran primo tempo, seppure sporcato dall’ingenuità commessa su Deiola cui ruba la palla di mano e che gli costa un penalty contro, fallito poi da Mancosu che scheggia la traversa. Il Cagliari ci riprova e becca un altro legno sempre con Mancosu. Nell’intervallo Ranieri toglie Deiola e si gioca quella che si rivelerà essere la carta vincente, Pavoletti. Quando Brescianini timbra lo 0-3 sembrava essere oramai arrivati al momento in cui il copioso vantaggio va gestito e poi si può rincasare soddisfatti. Oristanio, però, accorcia le distanze mandando in panico i giallazzurri. 10′ di lancette e Makoumbou raddoppia. Di Francesco decide di coprirsi e passa alla difesa a cinque, ma la mossa non placa il disperato forcing cagliaritano. Pavoletti sale in cattedra diventando l’eroe della giornata e con una doppietta manda in delirio la bolgia isolana dell’Unipol Domus, mentre i tifosi ciociari restano increduli davanti alla disfatta giallazzurra.

Una sconfitta che fa male

Una sconfitta che fa davvero male, come ha dichiarato lo stesso Di Francesco in conferenza stampa. Un verdetto che risulta anche difficile da spiegare e digerire. Sicuramente il Frosinone paga la ‘linea verde’, i tanti giovani che popolano il campo e che se da una parte possono fornire entusiasmo e freschezza, dall’altra scontano il dazio della poca esperienza. Il Frosinone paga la ‘frittata’ di Barrenechea e Brescianini sulla rete di Makoumbou, paga la confusione di Romagnoli la cui copertura difensiva, ad un certo punto, inizia a fare acqua da tutte le parti: interventi in ritardo ed una marcatura troppo morbida su Pavoletti in occasione del 3-3. Il Frosinone paga le scelte di Di Francesco, che abbassa il baricentro, che cambia il modulo e che questa volta non è capace a capovolgere le sorti con innesti che non riescono ad incidere: vedi Bourabia, Cheddira, Oyono o quel Garritano che ci aveva ben abituato con i suoi guizzi. Il Frosinone paga il fatto di essere letteralmente uscito dall’incontro, di aver smesso di giocare e di crederci. Il Frosinone di questa maledetta domenica non è stato in grado di tirarsi fuori dal pantano andando completamente in tilt. Anche Lirola, autore di una buona prova e con tanti chilometri percorsi sul groppone, non riesce a decifrare l’accaduto: “Non saprei dire al momento cosa sia successo – commenta nel post-gara -. Ancora non ci credo che abbiamo perso questa partita. Ci hanno fatto il primo gol e poi siamo una squadra essenzialmente giovane e in quei frangenti è mancata l’esperienza. È dura da digerire ma il campionato è lungo, questa è andata. Dopo il 3-0 abbiamo smesso di giocare. Loro ci hanno creduto, sono venuti a prenderci alti e noi abbiamo sbagliato perdendo palloni nelle zone pericolose e ci hanno fatto male”.

Ora bisogna restare compatti

Il giorno dopo la surreale sconfitta, dopo i necessari ‘mea culpa’, dopo l’analisi di quanto successo bisogna accettare e capire. È necessario soprattutto restare uniti per ripartire col piede giusto e non lasciare che il bagaglio psicologico affossi quanto di buono fatto fino alla debacle di Cagliari. Lo sa il mister, lo sanno i giocatori, lo sanno i tifosi. Disunirsi, fare la ‘caccia alle streghe’ anche nei prossimi giorni, non risolleverà questo Leone ferito. La partita buttata deve servire da insegnamento per indurire il carattere (come chiede anche Di Francesco). Dopo l’inderogabile metabolizzazione, occorre mettere alle spalle il disastro del lunch match e ripartire da quelle basi che avevano indicato il sodalizio di viale Olimpia come la piacevole sorpresa della serie A. Ora testa alla Coppa Italia in casa del Torino giovedì 2 novembre, e poi sotto con il campionato perché lunedì 6 alla ‘Psc Arena’ arriva l’Empoli. Fiducia e lavoro saranno le medicine, come sempre.

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Cristina Lucarelli
Cristina Lucarelli
Cristina Lucarelli, giornalista sportiva con una passione per musica, cinema, teatro ed arti. Ha collaborato per diversi anni con il quotidiano Ciociaria Oggi, sia per l'edizione cartacea che per il web nonché con il magazine di arti sceniche scenecontemporanee.it. Ha lavorato anche come speaker prima per Nuova Rete e poi per Radio Day. Ha altresì curato gli uffici stampa della Argos Volley in serie A1 e A2 e del Sora Calcio.

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