Arpino – Lupi nelle abitazioni private, sbranate altre otto capre: è allarme rosso

Arpino - Allevatori sempre più preoccupati, i lupi continuano a fare razzia di bestiame, causando danni economici considerevoli

«Se nell’aia ci fosse stata una persona in quel momento? Se un bambino si fosse avvicinato, incuriosito dal belare terrorizzato delle caprette?», è questa la domanda relativa alla vicenda che più inquieta. L’episodio si è verificato nella frazione di Colle Magnavino di Arpino, nei pressi dell’ex asilo comunale. Come già era accaduto in contrada Vagni qualche giorno addietro, una zona che si trova sempre alla periferia della città ma geograficamente sul lato opposto, i lupi si sono fatti un passaggio per entrare nel giardino di un’abitazione ed hanno aggredito le caprette al pascolo, sbranandone ben otto. Un danno considerevole per il proprietario, se si pensa che molte famiglie allevano bestiame per produrre latte, formaggi, carne, da consumare per le proprie esigenze.
«Ormai i lupi vivono nelle vicinanze delle abitazioni, nei giardini privati, e non più in montagna o nei parchi», considera il proprietario di una delle caprette rimaste uccise. Qualcun altro aggiunge «È necessario che gli enti preposti intervengano prima che si verifichino eventi che coinvolgano le persone» ed ancora «Bisogna che si ripristini un equilibrio. Purtroppo la nostra classe politica è impegnata a difendersi da condanne, inciuci, intrallazzi di ogni genere, poco importa di quello che succede nel “Paese Italia”. Si salvi chi può, che Dio ce la mandi buona».
La riflessione più amara «Ormai i lupi la fanno da padrone, non solo nelle zone più alte di Arpino ma anche nei pressi della città, sempre più vicini al centro urbano. Quasi tutti coloro che posseggono pecore, capre, cavalli, pony e vitelli hanno subito danni. Se si segue la burocrazia bisogna chiamare il veterinario, provvedere allo smaltimento della carcassa dell’animale sbranato e poi le scartoffie: tempo e denaro perso a carico di chi subisce il danno. Faccio presente, fino a prova contraria, che le bestie aggredite dai lupi si trovano sulle proprietà private, quasi sempre recintate. A questo punto, credo e mi dispiace dirlo, che ognuno debba difendersi come meglio può, visto che le istituzioni non portano a risultati concreti». Un’analisi cruda ma legittima, evidentemente dettata dallo sconforto e dal senso di abbandono da parte di chi dovrebbe tutelare la comunità. Ma il commento più scoraggiato è come una sberla «Ti tolgono la voglia di incrementare la fattoria», quattro parole che pesano più di un macigno e scuotono più di una doccia fredda: molti allevatori sono avviliti, già è difficile sostenere i costi di gestione di un’azienda, con lo Stato che non aiuta ma, al contrario, aumenta anche le tasse, ci mancano solo i lupi ad abbattere il frutto di tanti sacrifici, l’ammanco economico causato dalle loro razzie è notevole.

- Pubblicità -
Sara Pacitto
Sara Pacitto
Sara Pacitto, giornalista pubblicista, da 8 anni collabora con diversi quotidiani digitali, tra le più prestigiose testate giornalistiche della provincia, corrispondente per la cronaca locale, politica, attualità, salute, approfondimenti. Ha curato le Pubbliche Relazioni per alcuni importanti eventi come anche è stata Responsabile della Comunicazione per conferenze e convegni ed in occasione di Campagne Elettorali.

CORRELATI
ALTRI ARTICOLI

Travolge un cinghiale con la sua auto, l’animale muore sul colpo: paura per un uomo

Castelliri - Lo schianto poco fa, danni ingenti al veicolo condotto da un uomo di 40 anni. Sul posto i carabinieri

Truffe agli anziani, una piaga sociale in costante aumento: nuove strategie di tutela

I dati della Polizia Postale evidenziano un aumento del 6% dei casi di truffa online nel 2023 rispetto all’anno precedente

Sora – Cimitero, un ‘percorso ad ostacoli’ per i disabili: anche pregare vicino una tomba è un’impresa

Sora - Espedienti che mettono in pericolo i diversamente abili ed i normodotati: il Cimitero Comunale deve essere accessibile a tutti

Processo Bricca, in aula ricostruiti i movimenti dei Toson: “Mattia a casa di Beatrice con la pistola”

Davanti alla Corte d’assise di Frosinone, il Luogotenente Strusciolo che ha ricostruito i movimenti dei Toson. In aula anche dei video

Regione – Travolge la moglie in retromarcia e la uccide: inutile la disperata corsa in ospedale

Ariccia - L'uomo, un 74enne, non si sarebbe accorto della presenza della consorte durante la manovra, investendola

Picchia i genitori per rubare i soldi per la droga: il padre finisce in ospedale, lui in carcere

Sgurgola - Dopo il violento episodio di due giorni fa, per il 33enne si sono aperte le porta del carcere di Frosinone
- Pubblicità -

Condividi sui social

- Pubblicità -

Più letti

- Pubblicità -