Caos supplenze, Rossi: “Solito pasticcio all’italiana che penalizza insegnati e studenti”

La responsabile provinciale dei giovani della Lega invita a trovare soluzioni per risolvere la problematica riguardante la scuola

“Il classico pasticcio all’italiana che penalizza insegnanti e studenti, specialmente quelli che necessitano di sostegno nel loro percorso formativo. Un pasticcio che non potrà passare inosservato e al quale qualcuno dovrà rispondere del malfunzionamento di un algoritmo che, invece di agevolare, ha complicato la vita degli operatori del mondo scolastico. Evidenzio che  150 insegnanti di prima fascia specializzati sono rimasti fuori dal primo blocco”. Così Maria Veronica Rossi, responsabile provinciale della Lega giovani.

“Non bastano più le rassicurazioni sulla risoluzione dei problemi. E’ troppo tardi. Si è perso un mese di scuola. Tante cattedre e per assurdo quelle di indirizzo nei vari istituti, sono scoperte. Tanti ragazzi sono costretti a rinunciare, non per loro responsabilità, a un’istruzione efficace. Qui siamo davanti ad una completa negazione dei diritti più elementari. Cosa ancora più grave è che questo fallimento, quasi sempre si registra con gli insegnanti di sostegno, che non possono garantire continuità agli alunni. Si parla tanto di diritto alla continuità del bambino per ogni anno, con questo sistema, non si garantisce più il punto di riferimento” prosegue Rossi.

“Quando la tecnologia non è d’ausilio, sarebbe più saggio tornare al vecchio sistema delle convocazioni in presenza che, quantomeno, garantiscono trasparenza nelle operazioni e una soluzione immediata dei problemi che possono sempre verificarsi. Mi aspetto che chi di dovere faccia luce su questa Caporetto e che si prendano provvedimenti seri nei confronti di chi ha causato questi disagi. Ma soprattutto mi aspetto una rapida soluzione delle problematiche emerse fino ad oggi, perché i nostri ragazzi hanno diritto a un’istruzione seria, di qualità e hanno diritto ad avere certezze. Tuteliamo il diritto degli studenti con disabilità ad avere dei docenti specializzati” conclude Maria Veronica Rossi. 

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