Si accentua ulteriormente la crisi, ormai storica, dei media stampati, a cominciare dai quotidiani venduti in edicola – che nel 2007 erano letti dal 67 per cento degli italiani, scesi al 25,4 per cento nel 2022, secondo i dati del Censis -. Nell’era del digitale il mondo del “cartaceo” vive un vero e proprio declino con un destino che appare ormai, purtroppo, tristemente segnato, con buona pace degli eterni nostalgici. Le edicole chiudono, le vendite continuano a crollare vertiginosamente. Una crisi, quella della carta stampata, che, ovviamente, riguarda anche la provincia di Frosinone, nonostante il contributo all’editoria fornito dallo Stato. Chiaro è che anche questo settore offre lavoro a diverse figure, non solo ai giornalisti e le piccole realtà locali, in tutta Italia, sono ormai con l’acqua alla gola con il rischio di dover mandare a casa centinaia di lavoratori.
In questo scenario c’è però ancora chi tenta di salvare il salvabile. Almeno uno spiraglio di luce per chi ogni giorno lavora nel dubbio che quello successivo sarà licenziato. È trapelata in questi giorni la notizia che un gruppo di imprenditori avrebbe manifestato il suo interesse ad acquisire uno storico gruppo editoriale operante nelle province di Frosinone e Latina che da tempo non versa in ottime acque, con un’importante situazione debitoria alle spalle. A capo della cordata un noto imprenditore già in passato vicino alla testata giornalistica, con un’esperienza dai risvolti non proprio rosei. Sembrerebbe che la manifestazione giaccia nell’e-mail di Cgil, Stampa Romana e dei diretti interessati senza risposta alcuna da ormai quasi 20 giorni.
I ben informati rivelano che in ballo ci sarebbe anche una “controproposta”, avanzata dalla stessa cordata d’imprenditori, per rilevare – qualora dal gruppo editoriale non arrivassero risposte – un’alta testata storica del Cassinate che ha però da qualche tempo cessato la sua attività. Sullo sfondo, come sempre, giochi di potere, intrecci economici e politici di chi, anche in questo settore come in molti altri, continua a fare i suoi interessi sulla pelle di lavoratori e famiglie.