“Abbiamo fatto la storia di questa città! Un risultato incredibile ed emozioni meravigliose che non dimenticherò mai”. Poco dopo le 21 di ieri sera – con un messaggino inviato ai suoi – il confermato sindaco di Cassino, Enzo Salera, si è deciso a dare il via ufficiale ai festeggiamenti per la sua vittoria al primo turno, con una percentuale di consensi di circa il 60 per cento. Il tutto nonostante un ritardo pesante nell’elaborazione dei dati che a quell’ora consegnava all’ufficialità dei siti del ministero degli Interni i risultati di appena 9 sezioni su 33.
La foto che passerà alla storia della città non poteva che essere scattata in Corso della Repubblica, in quei 270 metri rinnovati del centro che hanno caratterizzato la campagna elettorale saleriana e che sono stati, secondo molti, determinanti per far scattare il voto d’opinione prevalente che avrebbe acceso un risultato senza precedenti per la portata dello scarto con gli altri 4 avversari. Una istantanea con i figli e col suo popolo alle spalle ha, quindi, immortalato il momento di gioia del primo cittadino. Il corteo col sindaco ed i suoi sostenitori si è spostato dalla sede del cantiere politico di Via Carducci per raggiungere la ruota panoramica e imboccare il Corso. Dopo le immagini simbolo e l’abbraccio tra gli altri con la presidente uscente del Consiglio comunale Barbara Di Rollo, ci si è spostati al palazzo municipale dove Salera si è affacciato dal balcone per salutare la folla che lo acclamava da Piazza De Gasperi. Da qui, poi, tutti si sono diretti in Piazza Diamare per la festa conclusiva che è andata avanti fino a notte inoltrata.
L’incredibile disanza dai 4 avversari lasciati a 40 punti di distacco e oltre
Lo spoglio si è avviato a conclusione nelle ore successive: Salera arriva a 12mila 690 voti pari al 60,33% di consensi, Arturo Buongiovanni (centrodestra) a 4866 voti per una percentuale del 23,14%; Giuseppe Sebastianelli (polo civico) a 2700 voti per il 12,84%, Paola Polidoro (Libellula e Jammi) ottiene 604 preferenze pari al 2,87% e Maria Palumbo (Cassino Popolare) si ferma a 173 consensi pari allo 0,82. Il sindaco uscente e confermato elegge 15 consiglieri comunali di maggioranza. Buongiovanni entra in assise insieme ad altri 5 eletti dalle sue liste, Sebastianelli finisce in minoranza con 2 colleghi consiglieri delle sue liste. Nessun eletto per le formazioni di Polidoro e Palumbo.
Il risultato appare senza ombre perché anche il voto che politicamente privilegia il centrodestra ed amministrativamente il centrosinistra – ed è quel che è accaduto a Cassino – è pienamente legittimo e sottolinea la capacità degli elettori di saper discernere situazioni diverse tra di loro. All’interno di questa logica è impossibile, però, non intravedere anche pratiche di trasversalismo strisciante che ormai caratterizzano il quadro politico non solo a Cassino – dove a più riprese si è parlato di cene e colloqui tra il primo cittadino ed il leader leghista Abbruzzese, senza contare la gestione Cosilam che ha visto centrodestra e centrosinistra co-protagonisti – ma anche nel resto della provincia (il caso Veroli è illuminante), ai livelli istituzionali superiori (le elezioni alla Provincia) e negli enti intermedi e nelle società partecipate.
Sindaco fatto assurgere a simbolo del Pd vincente al pari della Schlein
Enzo Salera rafforza il suo ruolo all’interno del Pd al punto che anche Francesco De Angelis, presidente regionale del partito, e Sara Battisti, consigliera regionale dem, hanno tributato riconoscimenti perfino eccessivi e sopra le righe al sindaco di Cassino: dal “leader strardinario” e dalla “candidatura straordinaria” fino alla “Elly Schlein di Cassino e della provincia”. Sottolineata la coerenza del progetto politico e la forza del Pd cittadino: tutti concetti sui quali, ovviamente, specie per chi conosce le cose cassinati, ci sarebbe davvero molto da dire. – Comunque quando si vince, si sa, i rischi di cadere nella retorica – ed anche nell’ipocrisia – sono molto più insidiosi dell’opportunità di raccontare cose aderenti ai fatti.
Lo strano destino di Buongiovanni coi partiti misteriosamente afflosciati
Se possibile ben più surreale la sorte toccata ad Arturo Buongiovanni che, a parte il discorso signorile fatto nei confronti del vincitore e il nobile intento di portare avanti una opposizione costruttiva che consideri Salera un avversario e non un nemico perché tanto la provvidenza sovrintenderà al tutto, ha dovuto incassare il ridicolo crollo dei partiti del centrodestra che avevano dato prova di muscolarità nella competizione per le europee. Un vero e proprio afflosciamento in sede comunale di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia che sarebbe più facile spiegare come un fenomeno paranormale anziché escogitando motivazioni politiche. Una coalizione che passa dal 56% alle europee al 22% alle comunali dovrà pur chiarire le cause di cotanta abilità gamberesca senza rifugiarsi nel rassicurante “così accade sempre” quando dalla politica si passa all’amministrazione.
Il dubbio di Sebastianelli: qualcuno ha saputo giocare con la sconfitta
A dire il vero una motivazione di quanto accaduto al centrodestra l’ha chiesta pubblicamente Giuseppe Sebastianelli che ha fatto il suo dovere di terzo incomodo, con serafica tranquillità e apparente distacco dalle pirotecniche iniziative del blogger Giorgio Pistoia. “Si può rimanere sorpresi per il numero dei voti portati a casa da Salera – ha argomentato – perché abbiamo fatto vedere la situazione della città. Ritengo esagerato il numero dei consensi al vincitore e potrei dire tante altre cose. Ma qui finisce un percorso iniziato un anno fa con le primarie ed un gruppo di amici che mi hanno seguito nel viaggio. Non farò mancare mai dalla minoranza il contributo per migliorare la città. Il centrodestra di Cassino? Quando c’erano i big di una volta le partite erano per vincere. Oggi con le sconfitte qualcuno ha saputo giocare. Ora bisognerà ricostruire tutto”.