Ceccano – “Il mistero dell’acqua avvelenata in via Marano”: l’amministrazione comunale sotto accusa

“La situazione diventa sempre più allarmante: ci auguriamo che non debba esserci nessun cittadino che rimanga intossicato o avvelenato”

Ceccano – “Ancora nessuna notizia, da parte dell’amministrazione comunale, a quasi un anno e mezzo dall’ordinanza dell’aprile 2023 che a Ceccano ha vietato l’utilizzo dell’acqua (a scopo potabile, irriguo, zootecnico) dei pozzi nella zona di via Marano al di sotto del ponte autostradale. Nonostante le richieste di tempestive comunicazioni alla cittadinanza, la maggior parte degli abitanti della zona non ha ricevuto alcuna informazione da parte dell’amministrazione comunale, se non leggendo i giornali o internet. E non si hanno nemmeno più notizie dei risultati delle nuove analisi che avrebbe dovuto svolgere l’Arpa Lazio sul pozzo inquinato (e la Asl di Frosinone sugli altri pozzi presenti nell’area individuata)”. – Ad incalzare l’amministrazione comunale è il Collettivo Ceccano 2030.

“I cittadini, e noi con loro, vorrebbero sapere se l’ordinanza è ancora in vigore, se sono state condotte altre indagini in merito (ed eventualmente con quali esito) e, quindi, se il Comune abbia mai chiesto in tutto questo tempo ad Arpa Lazio di approfondire le cause dell’inquinamento delle acque. Infatti, nel corso della campagna di controllo delle falde sotterranee condotta dall’Arpa a novembre 2022 erano stati rilevati valori di inquinamento in un pozzo della zona, con livelli di Triclorometano (10 microgrammi/L) e Bromodicloretano (0,2 microgrammi/L) che superavano i limiti di legge di 0,15 e 0,17 microgrammi per litro rispettivamente. Il divieto all’utilizzo del pozzo inquinato e dell’acqua in un raggio di 500 metri dal pozzo privato è stato però emesso con un’ordinanza a fine aprile 2023. Sorge dunque spontanea la questione del ritardo nella comunicazione dell’inquinamento tra il sopralluogo del novembre 2022 e l’ordinanza di aprile 2023.

Un’inquinamento del genere dovrebbe essere comunicato immediatamente per evitare rischi per la salute. Mentre l’amministrazione comunale è impegnata a organizzare feste sperperando fondi che potrebbero essere utilizzati per il servizio scuolabus… i cittadini aspettano con ansia e preoccupazione informazioni sull’origine della presenza di sostanze inquinanti nell’acqua del pozzo in zona Marano, tempistica degli interventi e tipo di interventi che si intende mettere in atto. È gravissimo che nessuno dell’amministrazione comunale trovi tempo per affrontare un problema di tale rilevanza, anche perché il Sindaco è l’autorità cui compete la massima responsabilità della salute pubblica sul territorio comunale e dovrebbe fare tutto quanto è in suo potere per tutelarla. La totale assenza dell’amministrazione sta cominciando ad essere veramente preoccupante. La situazione diventa ogni giorno che passa sempre più allarmante; ci auguriamo che non debba esserci nessun cittadino che rimanga intossicato o avvelenato – magari perché non informato della pericolosità dell’acqua in quella zona della città –  prima di intervenire. Eppure, visto che i “principi delle tenebre sono dei gentiluomini”, gli amministratori del Comune di Ceccano forse staranno operando coperti dal buio della notte – come per la riapertura di Piazza Mancini – anche se è un dato di fatto che stanno tenendo all’oscuro i ceccanesi e gli abitanti della zona su una situazione di una gravità eccezionale. Ceccano2030 è impegnata fin dall’inizio a monitorare la situazione, in contatto con i cittadini di via Marano, per questo auspichiamo che si proceda alle opportune comunicazioni e agli interventi necessari, che riteniamo siano ormai diventati improrogabili per i diretti interessati ma anche per la città tutta. Un’amministrazione comunale che davanti ad emergenze sanitarie sparisce, che non ha trasparenza in nessuna decisione che riguardi la città vetuscolana, che taglia i servizi pubblici, che lascia strade, piazze, parchi nel degrado, che ignora i problemi concreti delle persone, che non è in grado nemmeno di comprendere le problematiche sociali e ambientali che attanagliano Ceccano, dovrebbe avere la decenza di farsi da parte, dimettendosi, per aprire una fase nuova di condivisione che collochi al centro l’intera cittadinanza, per condividere un progetto di città  volto a  realizzare un sogno e trasformarlo in realtà progettuale, per costruire una proposta seria, concreta ed efficace per un’altra città possibile, quella che i cittadini vogliono vivere nel futuro: il tempo per dare vita a un’idea alternativa di città è oggi, il futuro di Ceccano comincia adesso!”. – Concludono dal Collettivo.

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