Ceccano – Trasporto scolastico e lavori nella scuola Mastrogiacomo, Bianchini contro la maggioranza

La capogruppo di Fratelli d’Italia Ceccano: «Si fissano le tariffe prima di sapere cosa si offre. Famiglie senza informazioni chiare»

Il Comune di Ceccano ha aperto le iscrizioni al servizio di trasporto scolastico per l’anno 2025/2026. Un servizio che, come ricordato dal capogruppo di Fratelli d’Italia Ginevra Bianchini, è da sempre tra i più delicati e complessi da gestire per un ente locale: «Il trasporto scolastico è sempre stato uno dei servizi più delicati e complessi da gestire. Negli anni passati il Comune si è trovato a fronteggiare una situazione oggettivamente difficile: poche adesioni, un numero di linee sproporzionato, costi molto elevati per l’Ente rispetto all’effettivo utilizzo del servizio».

Una situazione che, secondo Bianchini, aveva determinato un forte squilibrio economico: «A fronte di queste criticità, il contributo richiesto agli utenti rappresentava una quota marginale della spesa complessiva, mentre il peso principale ricadeva sul bilancio comunale, già allora segnato da gravi e strutturali difficoltà di liquidità».

Difficoltà che, sottolinea il capogruppo di FdI, non possono essere considerate una novità: «Difficoltà che oggi vengono richiamate dagli amministratori attuali, ma che esistevano già dieci anni fa, sin dal primo giorno di insediamento del 2015. Non sono una scoperta recente, né un alibi: sono un dato di realtà con cui, ieri come oggi, chi amministra è chiamato a confrontarsi».

In quel contesto, prosegue Bianchini, si arrivò alla sospensione del servizio: «È in questo contesto che si è arrivati a un punto critico, grave, in cui la sospensione del servizio è diventata una scelta obbligata. Non per disinteresse, ma per responsabilità amministrativa».

Da qui l’idea di una riattivazione temporanea e gratuita: «Ed è proprio da quella consapevolezza che nasceva l’orientamento di prevedere una riattivazione temporanea e gratuita nel periodo gennaio–giugno 2024, pensata come fase di transizione per ristudiare il servizio, rimodulare le linee, verificare le reali esigenze delle famiglie e costruire un assetto più efficiente e sostenibile. Non una rinuncia, dunque, ma una fase di assestamento, senza costi a carico delle famiglie, finalizzata a correggere ciò che non aveva funzionato».

Secondo la consigliera, oggi la situazione appare diversa: «Oggi, invece, si assiste a una scelta profondamente diversa. Gli atti ufficiali del Comune definiscono il servizio di trasporto scolastico per l’anno 2025/2026 come sperimentale, limitato temporalmente, con affidamento ancora da effettuare e con linee e itinerari da razionalizzare e rivedere».

In questo scenario, evidenzia Bianchini, c’è un solo elemento certo: «In una fase segnata da questa evidente incertezza, l’unico elemento che risulta definito e certo è il costo a carico delle famiglie, con fasce ISEE e tariffe puntuali molto ben specificate».

Da qui la critica centrale: «È qui la contraddizione: si stabilisce quanto pagare prima di sapere cosa si offre. Si ha la netta impressione che si voglia far partire il servizio soprattutto per poter rivendicare di averlo riattivato, come se l’obiettivo fosse dimostrare di essere più bravi di chi c’era prima, anche a prezzo di trasferire sulle famiglie il rischio dell’improvvisazione amministrativa».

Un’impostazione che, secondo Fratelli d’Italia, lascia molte domande aperte: «Un servizio incerto, parziale e non ancora organizzato viene comunque messo a pagamento, con costi complessivi rilevanti. Nel frattempo, le famiglie restano senza risposte fondamentali: non sanno quali percorsi saranno attivati, non sanno dove saranno le fermate, non sanno quali orari verranno garantiti, non sanno chi gestirà il servizio. Sanno solo che devono pagare».

La conclusione è netta: «Nessuno contesta la volontà di riattivare il servizio. Si contesta il metodo. Prima si chiarisce cosa si è davvero in grado di garantire. Poi, eventualmente, si stabiliscono le tariffe. Questo non è fare meglio: è far pagare alle famiglie a scatola chiusa un servizio che non è ancora pronto».

Trasporto scolastico e lavori alla scuola Mastrogiacomo, Bianchini: «Famiglie senza informazioni chiare»

Dal 22 dicembre prenderanno il via i lavori alla scuola Mastrogiacomo di Ceccano. Interventi che, secondo quanto comunicato, dureranno almeno due o tre mesi e che comporteranno il trasferimento temporaneo di una parte consistente degli studenti.

«Le sedi individuate sono l’ex Santa Giovanna Antida, il centro pastorale di Via Roma e alcuni spazi in Via Gaeta. Una riorganizzazione che avrà inevitabili ripercussioni sui servizi scolastici. – Evidenzia ancora Bianchini – Nel corso della Commissione consiliare, i consiglieri di opposizione hanno chiesto chiarimenti su mensa e trasporto scolastico. Per quanto riguarda la mensa, è stato riferito che il servizio sarà garantito, ma senza indicazioni precise sulle modalità: non è stato chiarito se la consumazione dei pasti avverrà sui banchi o in aule dedicate. Sul trasporto scolastico, invece, non sono arrivate risposte operative. È stato spiegato che l’Assessore alla Pubblica Istruzione, Ciotoli, sarebbe stato coinvolto per illustrare il funzionamento complessivo del servizio, non solo in relazione al trasferimento degli studenti della Mastrogiacomo.

Tuttavia, a distanza di pochissimo tempo, il Comune ha pubblicato le tariffe e aperto le iscrizioni al servizio di trasporto scolastico senza alcuna spiegazione preventiva. Alle famiglie viene chiesto di iscriversi e di accettare tariffe ben definite, nonostante il servizio non sia stato ancora affidato a una ditta, non esista un contratto, non siano noti i tempi di avvio effettivi e non siano chiariti percorsi e fermate.

A questo si aggiunge un ulteriore elemento di preoccupazione: le sedi individuate per il trasferimento degli alunni provenienti da Via Matteotti non dispongono, allo stato attuale, di spazi chiusi e circoscritti che garantiscano la discesa dal pulmino in condizioni di sicurezza. Una situazione che, come viene ribadito, va oltre lo scontro politico: non si tratta di una polemica tra maggioranza e opposizione, né soltanto di una questione di trasparenza amministrativa.

È, prima di tutto, una questione di rispetto verso le famiglie, verso il Consiglio comunale e verso chi, ogni giorno, deve organizzare con responsabilità la vita e la sicurezza dei propri figli». – Conclude Ginevra Bianchini.

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