Ceccano – “Apprendiamo che il servizio di trasporto pubblico scolastico a Ceccano non verrà attivato nemmeno da gennaio fino alla fine dell’anno scolastico. Come temevamo ed avevamo denunciato in tempi non sospetti, erano tutte bugie le promesse fatte da ex assessori, ex sindaco, ex delegata, ex consiglieri di maggioranza, di avere gli scuolabus gratis per tutti i bambini da gennaio a giugno. Purtroppo, errori e negligenze di chi ha amministrato la città negli ultimi anni vengono pagati dai ceccanesi, in particolare dalle famiglie di 800 bambini che subiscono un grave attacco al diritto allo studio con il taglio del servizio pubblico di trasporto scolastico”. – Così in una nota Ceccano2030.
“Gli attacchi ricevuti da Ceccano2030, per aver sollevato il problema, da parte di tutti gli amministratori della maggioranza di destra, oggi ricoprono di vergogna questi burattini della politica ceccanese: perché non parlano, perché non ammettono le proprie colpe politiche e le proprie incapacità amministrative? Negli ultimi mesi in merito abbiamo organizzato manifestazioni, banchetti informativi, interessato la Regione e il Prefetto, raccolto centinaia di firme, abbiamo richiesto per due volte un incontro col Commissario Prefettizio per affrontare la questione, ma solo dai giornali siamo venuti a sapere della notizia. Pensiamo, però, che il metodo con cui è stata conosciuta la notizia in città sarebbe dovuto essere un altro, non solo per il collettivo Ceccano2030 ma per il rispetto delle famiglie di 800 bambini che vivono quotidianamente un disagio e serie problematiche poste dalla soppressione di un servizio come quello degli scuolabus. Visto che la struttura commissariale, in seguito a una delle più vergognose pagine della storia politica ceccanese, sta operando al servizio e a libro paga dei ceccanesi, pensiamo che – anche al fine di ricostruire un rapporto fiduciario e un legame spezzato tra cittadini e istituzioni – debba favorire la massima partecipazione e trasparenza nelle decisioni, spiegando e informando in maniera capillare la cittadinanza rispetto alle scelte operate. Per questo, siamo convinti che le famiglie degli 800 bambini e i firmatari della petizione popolare dovessero essere informati tempestivamente e non lasciati in attesa fino al 10 gennaio con la vana speranza di veder risolto un problema la cui gravità ha ripercussioni su tutta la città, tra traffico e smog e giorni di scuola persi dai bambini e rischi accresciuti per l’incolumità dei pedoni.
Il bilancio di previsione da poco approvato – che non prevede la riattivazione a breve del servizio scuolabus – avrebbe potuto essere discusso in maniera preliminare (o almeno illustrato successivamente) attraverso un confronto con i cittadini o con rappresentanti di cittadini, soggetti politici, associazioni, sindacati, mettendo a conoscenza delle mancanze delle risorse finanziare nelle casse comunali e del fatto che i fondi per il trasporto pubblico scolastico non erano stati previsti o accantonati dall’ultima amministrazione comunale (come invece si diceva fino al commissariamento, prendendo in giro i ceccanesi). Ceccano2030 pensa che il trasporto scolastico sia un servizio fondamentale, per questo vorremmo sapere se parte dei debiti pregressi accumulati da dieci anni a questa parte dal Comune (pare si tratti di 11 milioni di euro), sui quali il Commissario si è adoperato per il recupero, siano già rientrati nella disponibilità del Comune e se sia possibile destinarli in parte per gli scuolabus, almeno per alcuni dei mesi che ci separano dalla fine dell’anno scolastico o siano stati messi su altre voci di bilancio o non sia stato recuperato ancora niente. Ceccano2030 crede che la città abbia bisogno di trasparenza, legalità, competenza, partecipazione, che passano necessariamente da un rinnovato rapporto diretto delle istituzioni con la cittadinanza, e per questo siamo impegnati in un percorso partecipativo per costruire un’altra città possibile insieme ai ceccanesi: uniti si può”. – Concludono dal Collettivo.