Comune di Frosinone, Mastrangeli in minoranza nella capigruppo. Blitz di Scaccia su Pallone “blocca” Trina

Seduta consiliare sul bilancio di previsione convocata per il 24 dicembre: ma prima vanno sciolti nodi che, intanto, si stanno moltiplicando

Panettone amaro per il sindaco Riccardo Mastrangeli che, in queste ore, vede solo aumentare il caos nella coalizione di governo, finisce in minoranza addirittura durante la conferenza dei capigruppo vedendosi bocciata la proposta di doppia convocazione del Consiglio comunale, oltre a subire ormai ben tre solleciti di rimpasto della giunta municipale. A reclamare l’azzeramento, o comunque cambiamenti rilevanti, infatti, ai gruppi di Fratelli d’Italia e del Polo Civico di Andrea Turriziani e Claudio Caparrelli (che sostenevano l’ingresso in giunta di Francesco Trina aspirante alla delega alla Polizia Locale), si aggiunge formalmente la Lista per Frosinone del vice sindaco Antonio Scaccia che, dopo aver ottenuto l’adesione di Francesco Pallone (uscito dal Gruppo FutuRa) al proprio gruppo consiliare, sale a 4 consiglieri (insieme a Francesca Chiappini, Corrado Renzi e Sergio Verrelli) e avanza la richiesta di riconoscimento del secondo posto in esecutivo.

La tattica del tirare avanti di Mastrangeli e Ottaviani ha il fiato corto

La morale per Mastrangeli e l’onorevole Nicola Ottaviani (che continua a vigilare e parare colpi) probabilmente è che, al punto in cui siamo giunti, serve sempre meno prendere tempo sperando che, tirando avanti, nessuno abbia il coraggio di fare l’atto estremo di fermare definitivamente la consiliatura, assumendosene le responsabilità politica. La riunione di maggioranza dell’altra sera non ha avuto esiti, se non la conferma che – facendo spallucce alle richieste senza dare riscontri agli alleati – è difficile andare avanti. Il Polo Civico vuole l’assessorato che corrisponde ai due seggi raggiunti a Palazzo Munari ed è noto che Gianfranco Pizzutelli, presidente dell’Asp frusinate insediato da Zingaretti, resta al suo posto grazie all’intesa con l’assessore regionale Giancarlo Righini. Poi la conferenza dei capigruppo con l’assenza polemica di Francesca Chiappini e la freddezza ostentata dal presidente dell’assise Max Tagliaferri. Il primo cittadino chiedeva due convocazioni per abbassare il quorum per il numero legale a 12 lui incluso.

Vigilia di Natale col bilancio di previsione, se i nodi saranno sciolti

I presenti hanno fatto i conti subito con una tensione che si tagliava a fette, gelata dai no di Pasquale Cirillo (Forza Italia) e Norberto Venturi (Pd) ai quali si aggiungeva la significativa astensione del meloniano Marco Ferrara, mentre il presidente Tagliaferri non intendeva votare anche perché politicamente in linea ormai con Fratelli d’Italia. Risultato? Una convocazione secca dell’assise per la vigilia di Natale: Consiglio sul bilancio il 24 dicembre con inizio alle ore 10,30. A quell’ora ci vorranno 17 consiglieri per aprire la seduta. Come a dire che restano 4 giorni al primo cittadino (e al deputato leghista) per trovare il bandolo della matassa. E difficilmente potranno continuare a non mettere mano alla giunta municipale.

La Lista per Frosinone voleva inglobare l’intero gruppo FutuRa

Oltretutto mentre il confronto con Fratelli d’Italia, Polo Civico ed esponenti della Lista Marzi pareva andare nella direzione dell’assessorato a Trina e della delega consiliare a Carlo Gagliardi (come riferito in precedenti servizi), la mossa tattica di Antonio Scaccia, con il riuscito aggancio alla sua lista di Francesco Pallone ed anche dell’ex assessora Alessandra Sardellitti, ha l’effetto immediato di depotenziare l’opzione Trina e di trascinare Mastrangeli in un’ulteriore complicazione della crisi più o meno sotterranea in atto ormai da mesi. Il blitz di Scaccia peraltro puntava a inglobare l’intero gruppo consiliare FutuRa arrivando ad insidiare il primato numerico consiliare degli stessi meloniani. Ma i dottori Teresa Petricca e Giovambattista Martino non hanno accettato neppure solamente di parlare della questione, confermando piena coerenza con le motivazioni che hanno portato i due professionisti ad abbandonare la coalizione del primo cittadino, sbattendo sonoramente la porta.

Il ritorno a Mastrangeli dell’ex consigliere delegato e dell’ex assessora

Quali le motivazioni reali per cui Pallone e Sardellitti sono tornati ad appoggiare Mastrangeli? Per comprenderlo bisognerebbe scandagliare i retroscena perché la lettura delle cronache sembra non chiarire del tutto. Pallone sostiene in una dichiarazione alla stampa, che la “condivisione negli ultimi tempi si era affievolita con i miei colleghi di lista, per parziali differenti visoni sulle priorità ed esigenze della nostra città, motivo per il quale avevo deciso di prendermi una pausa di riflessione”. Ma la riflessione è iniziata evidentemente dopo il 5 dicembre, visto che l’ex delegato all’impiantistica sportiva scriveva sul suo profilo: “Nessun tentennamento, nessuna riflessione, un NO scontato – immediato e condiviso con il mio unico GRUPPO…FuTuRa”. E meno male. Quanto all’ex assessora, i suoi profili social hanno seguito a lungo vicende amministrative con post giustamente caustici, come sulla buffa fuga della maggioranza dalle mozioni sulla Palestina. Comportamento “disdicevole, offensivo e immaturo”. E come darle torto.

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Stefano Di Scanno
Stefano Di Scanno
Giornalista Professionista

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