Arpino – La nostra redazione aveva raccontato, a metà ottobre, la storia di una coppia in condizioni disperate a seguito di una incomprensibile decisione dell’INPS, riportando l’appello della famiglia dei coniugi arpinati: alla signora, ancora giovane, 65 anni, purtroppo affetta da Alzheimer in stadio avanzato, l’INPS aveva inspiegabilmente sospeso l’indennità di accompagnamento, nonostante l’aggravamento certificato della patologia.
Moglie e marito, lui cardiopatico, si trovavano in condizioni di forte disagio economico che, inevitabilmente, si rifletteva sui parenti immediatamente diretti. Una situazione poco dignitosa per i coniugi, aiutati economicamente dai figli a provvedere alle necessità primarie oltre che all’assistenza nell’arco delle 24 ore a causa delle condizioni fisiche della donna, conseguenti alla grave patologia.
L’interessamento del nostro quotidiano aveva fatto emergere come l’indennità di accompagno fosse stata regolarmente erogata dall’Istituto previdenziale per due anni, salvo essere poi incomprensibilmente sospesa dallo stesso Istituto a fronte della revisione della malattia: in quella sede l’aggravamento della patologia degenerativa, che non potrà mai migliorare, semmai peggiorare, era stato documentato con certificati medici prodotti da specifici specialisti.
Non sono mancati la vicinanza ed il sostegno dell’Amministrazione Comunale, nella persona del vice sindaco Massimo Sera e del consigliere Giuseppe Fortuna, con delega ai Servizi di Assistenza Sociale. Entrambi si erano interessati alla circostanza mediando con l’INPS affinché la pratica venisse rivalutata. Il sussidio è necessario a far fronte, anche se solamente in parte, alle ingenti spese mediche sostenute settimanalmente dalla famiglia.
La decisione dell’INPS
Dopo aver rivisto il fascicolo, l’Istituto previdenziale ha ripristinato l’accredito della pensione. Il ringraziamento della famiglia va al vicesindaco Sera ed al consigliere Fortuna per essersi prodigati con determinazione in tal senso.
Così i protagonisti: «Tiriamo un sospiro di sollievo: in effetti non si sta parlando di grandi cifre, al contrario, ma comunque è un contributo che ci aiuta a sostenere le tantissime spese. La nostra famiglia non ha mai preteso nulla, solamente il rispetto di un diritto inequivocabile. La vicenda che ci ha riguardato sia da esempio alle tante persone annichilite dalla farraginosa burocrazia con cui siamo costretti a fare i conti tutti i giorni: non mollate, trovate la forza di pretendere il dovuto, non arrendetevi dinanzi agli sportelli, non scoraggiatevi quando le istruzioni fanno spallucce, continuate ad insistere. Queste sono “battaglie” che vanno affrontate fino alla fine: il nostro risultato potrebbe essere risolutivo anche per gli altri. Grazie anche alla vostra testata giornalistica per aver sensibilizzato le istruzioni.»