Covid, è allarme nelle carceri del Lazio. Detenuti positivi registrati anche negli istituti penitenziari della Ciociaria. Stando all’ultimo dato di lunedì 1° agosto, in provincia, ci sono sei detenuti positivi a Cassino e uno a Paliano. A lanciare l’allarme con una nota è Massimo Costantino, Segretario generale Cisl Fns Lazio.
Allarme Covid e sovraffollamento
“Attualmente – si legge nella nota – il sovraffollamento risulta essere di 521 detenuti considerato che 5755 risultano essere i detenuti reclusi nei 14 istituti del Lazio rispetto ad una capienza regolamentare di detenuti prevista di 5234, dato pubblicato su sito ministero giustizia del 31 luglio 2022. Attualmente in carcere ci sono 395 donne, 2137 detenuti stranieri, 45 detenuti un semilibertà di cui 6 stranieri. Preoccupa il sovraffollamento negli istituti di Regina Coeli (+388) previsti 615 presenti 1003 detenuti, Rebibbia (+ 234) previsti 1155 presenti 1389 detenuti;
Per quanto riguarda la situazione nazionale, l’ultimo dato riportato nel sito del ministero della Giustizia è quello relativo a martedì 2 agosto 2022 tra le 54mila 283 persone detenute presenti negli istituti penitenziari italiani, risultavano 696 persone positive ( tra cui 6 nuovi giunti), 695 le asintomatiche, un solo ricoverato. 110mila 900 le dosi di vaccino somministrate complessivamente. Nello stesso giorno, i positivi tra le 36mila 939 unità di polizia penitenziaria erano 593, tra cui un ricoverato. Tra le 4021 unità di personale amministrativo e dirigenziale, i positivi erano 55.
Negli istituti penitenziari del Lazio la curva dei casi di Covid-19 è ora discendente. Secondo i dati le persone positive al virus nei 14 istituti penitenziari del Lazio (5667 presenti il 30 giugno 2022) sono 90, dato di lunedì 1 agosto: dieci casi a Regina Coeli; Rebibbia nuovo complesso, 12; Rebibbia casa di reclusione, 10; otto casi a Velletri; sei a Cassino; uno a Paliano; tre a Latina; 14 a Viterbo; 25 nella casa circondariale di Civitavecchia; un caso a Rieti.
Purtroppo si sono verificati tre decessi in due giorni nel sistema penitenziario del Lazio. In data 1 agosto il suicidio a Rebibbia femminile, di una donna con problemi di dipendenza e che aveva manifestato insofferenza e aggressività nei confronti degli operatori penitenziari. 31 luglio nel reparto di medicina protetta dell’ospedale Pertini, è morto un uomo di cinquantasei anni, già detenuto a Velletri, a causa di una malattia, mentre a Viterbo è stato trovato morto un uomo di trentotto anni, probabilmente per un abuso di alcol e farmaci. Attualmente nella regione mancano quasi 500 unità di polizia penitenziaria, in regione arriveranno entro il 15 settembre 112 uomini e 39 donne della polizia penitenziaria per un totale di 151 unità .
Per la Fns Cisl Lazio servono interventi straordinari che, da un lato, potenzino le scarse dotazioni organiche di personale, dall’altro, riorganizzino il modello operativo del lavoro che (per fronteggiare il sovraffollamento detenuti rispetto agli spazi ristretti delle camere di detenzione che ci contesta l’autorità europea) ha visto introdurre sistemi di vigilanza dinamica con reparti aperti, dove la popolazione detenuta crea condizioni di pericolose aggregazioni.
La Fns Cisl Lazio è pronta a qualsiasi confronto in sede tecnica e politica ma lo Stato dimostri che c’è e che il sistema penitenziario è realmente in grado di garantire sicurezza a chi ci lavora ed alla collettività tutta”.