Serie A – Una travolgente Fiorentina si è abbattuta nella giornata di ieri sul Frosinone, soverchiandolo con il roboante risultato di 5-1. La Viola si è così presa tre punti importantissimi, ma non solo. Nel pacchetto guadagnato al ‘Franchi’, i toscani mettono dentro anche quelle risposte che tutto il popolo di Firenze chiedeva a gran voce. Complice un Leone un po’ sbadato e parecchio sciupone, un Leone che ha lasciato agli uomini di Italiano la chance del rilancio nella corsa all’Europa e allo stesso tempo quella di dimostrare che la squadra è ancora al fianco del mister, situazione di cui in tanti – compresi gli addetti ai lavori – stavano dubitando. Quel che è certo, per quanto riguarda i ciociari, che perdere con la Fiorentina è anche comprensibile, farlo in questo modo un po’ meno. A gustare il primo boccone del lunch-match domenicale è stato il ‘Gallo’ Belotti al 16′, il quale sembra essere tornato il giocatore visto a Torino. Tre giri di lancette e arriva il raddoppio di Ikoné. Al 43′ la chiude Martinez Quarta. Nella ripresa Gonzalez firma una gran rete al volo, poi il gol della bandiera per i giallazzurri con capitan Mazzitelli. Baràk chiude quindi le portate del lauto pasto fiorentino nel finale, siglando la manita. La disfatta è servita.
La prima vittoria della Fiorentina nel 2004 arriva così, con una squadra che ha saputo riallinearsi dopo i primi minuti sottotono, approfittando del Frosinone che invece spreca le occasioni costruite evidenziando altresì una difesa al burro, da dimenticare. Nonostante gli uomini di Di Francesco si siano resi pericolosi più volte in fase offensiva, sono mancati il cinismo, la concretezza sotto porta. Nella ripresa, l’allenatore ospite prova a correre ai ripari con un doppio cambio: fuori Seck e Monterisi, dentro Lirola e Romagnoli, passando al 4-4-2 con Gelli che da terzino destro si sposta più alto. La formazione appare un po’ più equilibrata e coraggiosa, ma non basta. Kaio Jorge si divora almeno due gol in maniera clamorosa, solo davanti a Terracciano. Prova quasi disastrosa la sua, il brasiliano lavora male. E lavora male tutto il pacchetto arretrato: Okoli è sempre disattento, fuori posizione e non riesce mai ad arginare i guizzi dei locali, per Valeri Ikone è un osso troppo duro, Monterisi pure non entra mai in gara. Nel complesso, è l’intera performance frusinate a non arrivare alla sufficienza. A salvarsi e a restare a galla in quel mare di mediocrità, sono Mazzitelli per il gol e Turati, praticamente quasi incolpevole nonostante le 5 reti subite, prova nonostante tutto a tenere in piedi la difesa anche con qualche parata.
La partita del Frosinone, ieri, è durata dunque appena 10′. Troppe volte gli avversari riescono a gonfiare la rete ciociara. E il problema della difesa che anche questa volta ha ‘fatto acqua’ comincia a diventare pesante: quella ciociara è la peggiore del campionato di serie A, con 49 passivi. Non è questo il Leone che vogliamo vedere. La lotta per la salvezza è ancora lunga, ma il 14esimo posto a quota 23 punti non deve lasciar dormire sonno tranquilli. La zona rossa della classifica è appena a 4 lunghezze di distanza e ora è necessario ripartire con un piglio diverso. La batosta deve insegnare qualcosa, digerire 5 reti non sarà semplice, servono lucidità e fiducia. Ora c’è la Roma alle porte, un altro match ad altissimo coefficiente di difficoltà e i giallazzurri devono svegliarsi e ripartire con il piede giusto. Come in passato hanno già fatto.
Unica nota positiva della giornata è stato il traguardo delle 100 gare in massima categoria. Sicuramente una meta ambiziosa per la società del Presidente Stirpe, per un club partito da una realtà minore rispetto a tante altre ma che si è saputo fare strada tra le grandi. Un motivo in più per non arrendersi mai e tornare a combattere con la proverbiale ‘tigna’ ciociara.
Il commento di Gelli
“Sicuramente il risultato è ampio anche se le nostre occasioni le abbiamo avute ma dovevamo essere un po’ più cinici come sono stati loro. Purtroppo siamo stati anche sfortunati in taluni episodi. Noi abbiamo sempre cercato di reagire fino al terzo gol, ovviamente quando subisci due gol uno dietro l’altro non è facile. Per quanto mi riguarda io sono sempre a disposizione sia del mister che della squadra, per me non è un problema cambiare posizione in campo sia dall’inizio che in corsa. È chiaro che il mister sa benissimo qual è il mio ruolo. La classifica? Noi ci preoccupiamo come è normale ma abbiamo le qualità per fare sempre la partita. Dobbiamo sempre stare attenti quando veniamo attaccati. Ma se mettiamo in campo tutte le nostre armi possiamo toglierci quelle soddisfazioni che cerchiamo”.