Posto più sicuro non avrebbe potuto esserci per gestire in prima persona gli affari del clan. Il presunto boss Michele Onorato, per un lungo periodo detenuto nel carcere di Frosinone, secondo le indagini della DDA di Napoli, continuava a seguire le vicende del gruppo criminale direttamente dalla cella. E con la complicità della moglie e dei figli.
Ieri mattina sia la consorte, Carmela Zurlo, 57enne, che il figlio Silverio Onorato, di 37 anni, sono stati arrestati. A finire nei guai anche la figlia Maria che ha ottenuto il beneficio dei domiciliari.
La cassa del nuovo clan di camorra era stata quindi affidata alla moglie del presunto boss che, già detenuto, avrebbe impartito le direttive dal carcere di Frosinone tramite un cellulare. Michele Onorato, 60 anni, ex affiliato al clan Cesarano, secondo l’accusa, avrebbe guidato il clan Rione Moscarella di Castellammare di Stabia, impartendo ordini anche per le estorsioni.
Per questo motivo oltre ai tre familiari del boss altre sette persone persone sono state arrestate su ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del tribunale di Napoli su richiesta della Direzione distrettuale Antimafia per i reati, contestati a vario titolo, di associazione di tipo mafioso nonché di estorsione, tentata estorsione, detenzione di armi e detenzione a fine di spaccio di droga, aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare l’associazione camorristica denominata clan del Rione Moscarella. A ricostruire le nuove dinamiche camorristiche le indagini condotte dalla S.I.S.C.O. della Questura di Napoli e dallo SCO, con il supporto operativo della Squadra Mobile di Napoli, e coordinate dalla Dda di Napoli.