La Procura della Repubblica di Frosinone sta indagando per omicidio dopo la morte di un giovane, trovato senza vita in una cella del carcere di Frosinone lo scorso 12 maggio. Per la magistratura potrebbe essere stato un decesso provocato da qualcuno che al momento è ignoto.
Per questo motivo il magistrato ha disposto accertamenti irripetibili: autopsia ed esami tossicologici per fare piena luce su un decesso tutto da chiarire. A raccontarci la storia di Manuel Pignatelli, 34 anni di Pontecorvo, è la madre Concettina.
“Mio figlio in passato ha avuto problemi di tossicodipendenza ma dopo un lungo periodo trascorso in una comunità fuori regione era tornato a essere il ragazzo di sempre. Stava scontando un residuo di pena ma niente lasciava presagire quello che poi mi è stato comunicato la mattina del 12 maggio quando mi hanno chiamato dal carcere e mi hanno detto che Manuel era morto – spiega la donna che è tutelata dall’avvocato Emanuele Carbone -. Da quel momento è iniziato un vuoto, un baratro dal quale sto riemergendo adesso. Voglio che venga fatta piena luce sulla morte di mio figlio. Voglio capire se sia stata causata da altre persone o se sia sopraggiunta per fattori che ancora oggi non sappiamo. Quello che so di certo è che non mi fermerò. Lo meritava Manuel e lo meritiamo io e le sue sorelle che lo abbiamo sempre seguito”.