In fondo alla palude, Lansdale non sbaglia un colpo: “Il miglior thriller degli ultimi 20 anni”

Sono gli anni Trenta, quelli della Depressione. Harry e la sorellina Tom vivono nel Texas orientale, due bambini come tanti. Una sera vanno nel bosco, per cercare un luogo dove seppellire l’amato cane Toby. Trovano invece una strana radura di spine, e il corpo martoriato di una donna di colore. I fratelli scappano, e intravedono tra gli alberi una figura minacciosa e oscura, di cui tutti parlano, che tutti temono: il leggendario Uomo-Capra. Tornati a casa Harry e Tom raccontano tutto al padre. Decide di mettersi subito a indagare. Scoprirà presto che quello non è l’unico corpo ritrovato nelle zona, e che altre donne sono state uccise con la medesima crudeltà. Tra razzisti spocchiosi e violenti, due bambini vivono un’estate indimenticabile, e un’esperienza di feroce bellezza e crudeltà.

In fondo alla palude (titolo originale The Bottoms), noto anche con il titolo Sotto gli occhi dell’alligatore, è un romanzo di Joe R. Lansdale, vincitore del premio Edgar Award 2001.

Razzismo, uomini incappucciati e un sadico killer

Ce n’è davvero per tutti i gusti in questo gioiello noir targato Lansdale. Il prolifico autore non si smentisce e riesce ancora a raccontare una storia che si divora in poco tempo. Nonostante siano passati 22 anni, ‘In fondo alla palude’ non ha risentito dello scorrere del tempo. Una torbida storia ambientata nel paludoso Texas orientale degli anni 30, descritto con suggestivo realismo. Il talento evocativo dello scrittore statunitense è particolarmente accentuato in questo volume. L’autore immagina la realtà rurale nel Texas della Grande depressione e all’interno di questo mondo, solo apparentemente semplice, si cresce divisi in fazioni rigide e intransigenti. Nella manichea contrapposizione tra la fetta moralmente inattaccabile e quella oscura rappresentata dalle feroci gesta del Ku Klux Klan, si inserisce lo sguardo di Lansdale a fotografare l’arcaica paura del diverso. Harry e Tom si trovano, loro malgrado, al centro di queste faide sociali in cui temerarietà, senso del dovere e consapevolezza di come gira il mondo adulto saranno fondamentali nel loro percorso di crescita, un percorso affrettato dagli accadimenti di cui saranno partecipi. Morte e superstizione aleggiano su questo spaccato in cui l’assurdità del comportamento umano si fonde con la cognizione della presenza del male, sempre in agguato e pronto ad affondare gli indifesi.

L’oscurità tra leggenda e realtà

‘In fondo alla palude’ resta sospeso tra l’oscurità e le tenebre in cui pesa inquietante la leggendaria figura dell’uomo-capra. Davvero è questa diabolica figura mezzo umana e mezzo animale a compiere i brutali delitti? Nell’affannosa ricerca del colpevole si susseguono avventure, paure e brividi mentre ci si fa largo in quelle acque stagnanti dove i mocassini sono pronti a colpire con il loro potente veleno. Il ritmo è per cui sempre alto, avvincente. Nella perfida terra di Dio divisa in due dalla “sottile linea scura” del male, si corre contro il tempo. Lansdale scrive queste storia grondante dolore e sangue con un inchiostro nero e colmo di amarezza, riuscendo comunque a far trasparire dalla tetra e opprimente ambientazione piccoli barlumi di lucente speranza. Tra cadaveri martoriati, corpi in disgustosa decomposizione, violenze fisiche e psicologiche, lo scrittore – come suo solito – riesce magistralmente a strappare anche qualche sorriso. Lansdale non fa sconti: tortura i suoi personaggi fino a farne emergere il lato più oscuro. Gli errori, le decisioni sbagliate si pagano a caro prezzo. Inutile avere sensi di colpa: non c’è possibilità di redenzione. Qui, in un crescendo di tensione, si sviluppa la caccia al killer, che finirà per segnare una tappa fondamentale anche nel percorso di crescita di Harry. Pagine velate anche di un lieve rimpianto, lo stesso di chi sa di non poter rivivere più un certo tempo.

Un mix di generi perfettamente riuscito

“Un tempo le notizie non viaggiavano come adesso. Non allora. Non erano diffuse dalla radio né dai giornali. Non nel Texas orientale. Era diverso: ciò che succedeva in una contea, spesso restava affare di quella contea”.

Thriller, noir, romanzo di formazione: in tanti modi potrebbe essere definito ‘In fondo alla palude’. Vuoi per le tematiche che affronta e per come lo fa, l’opera lansdaliana brilla. La scrittura fluida tipica dell’autore nonostante la durezza di alcuni passaggi, la sua capacità (cosa sempre più rara) di incalzare e sfidare il lettore nell’estenuante ricerca della verità, non tradiscono mai. Evidente il richiamo al capolavoro di Harper Lee Il buio oltre la siepe, del 1960 di cui sembra una rivisitazione in chiave moderna. In questo libro ci sono tutti i temi cari allo scrittore texano: quello perseverante del razzismo e dell’educazione, quello della diversità, della morale, della natura amica-nemica. Li ritroviamo tutti, come acini appesi al raspo della narrazione. Non mancano le dissacranti metafore e i pestaggi, i momenti di commozione e quelli di tensione, e soprattutto non mancano i personaggi. Personaggi sempre caratterizzati a dovere, con uno spessore incredibile. E con pathos crescente si arriva al finale…

D’altronde come lo ha definito Niccolò Ammaniti – e non ‘uno qualunque’ – ‘In fondo alla palude’ è “il miglior thriller degli ultimi vent’anni”. E sono abbastanza d’accordo con l’autorevole scrittore di ‘casa nostra’. Nonostante la sua robusta produzione, ‘Big’ Joe Lansdale non sbaglia un colpo. Per riflettere e tremare insieme.

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Cristina Lucarelli
Cristina Lucarelli
Cristina Lucarelli, giornalista pubblicista, specializzata in sport ma con una passione anche per musica, cinema, teatro ed arti. Ha collaborato per diversi anni con il quotidiano Ciociaria Oggi, sia per l'edizione cartacea che per il web nonché con il magazine di arti sceniche www.scenecontemporanee.it. Ha lavorato anche come speaker prima per Nuova Rete e poi per Radio Day, e presentatrice di eventi. Ha altresì curato gli uffici stampa della Argos Volley in serie A1 e A2 e del Sora Calcio.

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