Un nido di processionaria è stato segnalato su via Campo la Guzza, nel territorio comunale di Broccostella, la strada su cui confluisce la rampa di uscita dalla Superstrada, in provenienza da Avezzano, e di ingresso in direzione Cassino. L’albero sta su un giardino privato ma il ramo su cui il lepidottero ha fatto il suo nido sporge sulla carreggiata, sul suolo pubblico, creando un rischio per tutti. In quella zona tante persone passeggiano o fanno sport, anche in compagnia dei rispettivi amici pelosetti. Inoltre il bozzolo sta proprio di fronte il polo commerciale che affaccia sulla via in oggetto, un luogo particolarmente frequentato, a tutte le ore, dai fruitori del bar/ristorantino, degli uffici e degli esercizi commerciali del centro. La redazione di Frosinone News si è attivata per segnalare il nido agli uffici dell’Unione dei Comuni del Lacerno e del Fibreno.
Cosa è la processionaria e i pericoli che comporta
La processionaria, del pino o della quercia, è un bruco che nell’uomo può provocare gravi reazioni allergiche, irritazioni cutanee con eruzioni dolorose e pruriginose nonché infiammazioni delle vie respiratorie con difficoltà a deglutire ed a respirare correttamente, broncospasmo. Il quadro sintomatologico si complica e si aggrava nel caso in cui i peli urticanti della processionaria vengano ingeriti o inalati: infiammazione della bocca e della mucosa gastrointestinale, aumento della salivazione, vomito, dolore addominale. Il contatto con gli occhi provoca congiuntivite. È importante, per cui, prestare attenzione ed adottare misure di sicurezza per evitare il contatto con i suoi peli urticanti, tra l’altro facilmente trasportabili dal vento. Si raccomanda di stare lontani dai nidi sericei, ovvero il tipico bozzolo biancastro che spesso si vede tra i rami di pino o quercia. Nei soggetti sensibili, il contatto con i peli può causare shock anafilattico, orticaria, edema, ipotensione, difficoltà respiratorie, vertigini e perdita di coscienza. Nei casi più gravi, lo shock anafilattico può condurre alla morte. Il clima ormai caldo del periodo primaverile ha portato e continua a portare a vere e proprie invasioni di questo lepidottero: in numerose città è emergenza.
I peli urticanti della processionaria sono dannosi pure per gli animali. Il rischio di ingestione o inalazione è particolarmente elevato in cani, gatti e cavalli che, annusando il suolo o brucando l’erba, possono inavvertitamente inalare/ingerire i suddetti peli con conseguenze dai risvolti potenzialmente tragici. Tra i primi sintomi, l’abbondante e improvvisa salvazione, il rigonfiamento della lingua che può portare al soffocamento. A causa della violenta infiammazione, se non s’interviene prontamente, i tessuti che compongono la lingua possono andare incontro a necrosi, con conseguente perdita di porzioni della stessa. Febbre, perdita della vivacità, rifiuto del cibo, vomito, diarrea emorragica. È necessario rivolgersi immediatamente ad un medico veterinario.
La processionaria, inoltre, provoca anche un danno ambientale: le larve sono molto voraci fin dalla nascita e si nutrono delle foglie della pianta su cui sono nate, causando il defogliamento dell’albero, con conseguente indebolimento del pino o della quercia, più facilmente esposti all’attacco di parassiti secondari e quindi al rischio di morte. Non a caso, questo animale è considerato come il defogliatore più temuto e pericoloso. Visti i pericoli provocati dalla processionaria, sia per la salute umana, animale e dell’ambiente, questo lepidottero è diventato un vero nemico da distruggere. I principali metodi utilizzati sono: la distruzione meccanica dei nidi mediante la rimozione dalla pianta, utilizzo di un insetticida biologico, le trappole meccaniche per catturare le larve invischiandole in una colla apposita.

