Michael Teghini a 360°: dalla promozione della Virtus Cassino al basket che verrà, parola di capitano

Il playmaker parla della stagione appena conclusa e delle aspettative sul futuro, raccontandosi fuori e dentro il campo

La Virtus Cassino, appena dieci giorni fa, è stata promossa in serie B d’Eccellenza. Un salto di categoria che il mondo del basket all’ombra dell’Abbazia ha festeggiato con una gioia incontenibile, di cui se ne fa portavoce il capitano Michael Teghini. Nato a Trieste quasi 31 anni fa, 190 cm di altezza, ruolo playmaker, Teghini ha appena concluso il suo terzo anno nella città martire ed è pronto ad iniziarne il quarto. Un amore viscerale per Cassino che lo ha accolto come un figlio, in cui ha trovato la sua dimensione professionale e anche sentimentale. Michael, qui, si è innamorato del posto, della società e di Maria, la sua bella fidanzata. Tanti motivi per restare, soprattutto dopo quel successo sperato e meritato, arrivato come la giusta catarsi dopo la difficile annata precedente. Ed è lui stesso a raccontarci la favola virtussina.

L’anno del riscatto

“La promozione in B d’Eccellenza – esordisce Teghini – è arrivata come la classica ciliegina sulla torta, ad addolcire il nefasto epilogo della stagione 2021/22. È stato il nostro riscatto, ci siamo ripresi quanto ci spettava. Lo abbiamo fatto ripartendo da zero, con una società quasi completamente rinnovata, a partire dal roster in cui gli unici due reduci eravamo io e un giovane di Cassino, Marco Gambelli. Tanti cambiamenti anche a livello dirigenziale, nello staff, nella figura del coach. Con una struttura e una veste completamente nuova, la società è ripartita di gran carriera, spinta da tutte le sue ambizioni. Riuscendo a creare un gruppo coeso, ardimentoso non solo nei valori tecnici nonostante la giovanissima età media (22 anni n.d.r.), ma forte anche nelle qualità umane. Grazie al lavoro certosino e costante del nostro allenatore Roberto Russo, siamo migliorati tantissimo durante questi mesi, riuscendo anche in piccole grandi imprese come rimettere per il verso giusto gare in cui sembravamo spacciati. Non sono sicuro che molti altri ci sarebbero riusciti. Quindi bravi noi, bravi tutti! C’è tanto orgoglio dietro questo successo, c’è tanto sudore, c’è tanta voglia di crederci e c’è una società solida cui il presidente Leonardo Manzari non fa mancare nulla”.

L’anno che verrà

“Il prossimo sarà il quarto anno a Cassino e voglio restare con tutto me stesso qui, giocarmi ancora una volta le mie carte – prosegue l’atleta -. Mi trovo molto bene con il club, mi sono sempre sentito coccolato. In più ho trovato anche la mia compagna di vita, un motivo in più per restare! Certo, sarà una sfida ardua la nuova categoria. Con i mutamenti dei campionati in atto, il livello di difficoltà sale estremamente. Giocheremo in giro per l’Italia, incontreremo tante realtà blasonate ma ci faremo trovare pronti a dare battaglia. Quel che è certo è che il nostro obiettivo principale resta mantenere la serie, poi se dovesse arrivare qualcosa in più…ben venga! Per ora resta tutto un’incognita…”.

Teghini fuori e dentro il campo

Il playmaker triestino è un giovane umile, sempre pronto ad imparare dagli altri e lo spiega con il sorriso di chi non conosce invidia o superbia: “Fin da piccolo non ho avuto un vero e proprio mito a cui ispirarmi, piuttosto ho sempre cercato di guardare quelli ‘più bravi’ e ‘rubare’ qualche segreto – racconta Michael -. L’ho fatto a Trieste, quando circolavano nomi importanti, l’ho fatto in serie B, guardando tanti giovani talentuosi. Ciò che penso è che poi, al di là delle attitudini fisiche e virtù tecniche, a far la differenza è la testa. Se non ci sono determinazione e impegno, anche il più dotato dalla natura non diventerà mai un campione. Dal mio canto cerco sempre di dare il 100%. Non ho particolari grilli per la testa: durante il campionato la mia vita è fatta di palestra e casa. Abbiamo un solo giorno a settimana libero e nei restanti sei ci alleniamo sempre, due/tre volte a settimana anche in doppia sessione. Per cui alla sera cerco solo un po’ di relax, playstation e ogni tanto qualche cena tra amici e un po’ di shopping. Sono un ragazzo normalissimo. Mi preme mantenere un comportamento rigoroso per esprimermi sempre al meglio in partita. D’altronde il basket è stato il mio primo amore. Nonostante venissi da una famiglia di rugbisti, con mio padre, mio nonno e mio zio che hanno vissuto questo mondo in tutte le sue sfaccettature, sono stato lasciato subito libero di scegliere uno sport che mi piacesse. E così la pallacanestro mi ha fulminato, ho capito subito che il mio lavoro sarebbe stato sul parquet”.

Ripartire dai giovani

Abbiamo concluso la nostra intervista al capitano della Virtus Cassino chiedendogli cosa ne pensi del livello attuale del basket italiano. Teghini ci ha risposto: “Purtroppo, e mi spiace davvero dirlo, il livello è calato. Basti guardare i nomi che circolano in A2 o A1, sono sempre gli stessi. Il problema è che non c’è ricambio generazionale. Si dovrebbe ripartire dai vivai, allenando i giovani forse in maniera diversa da come avviene perché tanti ragazzi portati dalle giovanili spesso non sono in grado di stare in campo ad un certo modo. Onestamente, ripercorrendo il mio passato, ricordo training differenti. Uno dei problemi è sicuramente da cercare in questo. Fortunatamente, però, ci sono ancora due grandi realtà che riescono a tenere alto il nome dell’Italia in Europa e sono l’Olimpia Milano e la Virtus Bologna, società storiche con imprenditori potenti alle spalle, come Giorgio Armani e Massimo Zanetti”.

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Cristina Lucarelli
Cristina Lucarelli
Cristina Lucarelli, giornalista sportiva con una passione per musica, cinema, teatro ed arti. Ha collaborato per diversi anni con il quotidiano Ciociaria Oggi, sia per l'edizione cartacea che per il web nonché con il magazine di arti sceniche scenecontemporanee.it. Ha lavorato anche come speaker prima per Nuova Rete e poi per Radio Day. Ha altresì curato gli uffici stampa della Argos Volley in serie A1 e A2 e del Sora Calcio.

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