Tracce di DNA ovunque nella stanza della mattanza. La Polizia Scientifica, arrivata nell’appartamento di via Pascoli 104 a Cassino, dove si è consumato uno degli omicidi più atroci che la città ricordi negli ultimi venti anni, ha isolato oltre 100 elementi che ora dovranno essere analizzati.
L’omicida (uomo o donna che sia) di Yirelis Pena Santana si è ripulito del sangue proprio dove ha commesso il crimine, come accertato dagli inquirenti. Per questo motivo, lungo le scale e sull’atrio d’ingresso del mini appartamento non sono state trovate tracce ematiche.
Gli inquirenti smentiscono invece la pista ‘siciliana’ ipotizzata dopo che un conoscente della donna si era lasciato andare a uno sfogo pubblico davanti ad alcuni giornalisti. Le sue affermazioni, poi chiarite con gli inquirenti, non avrebbero trovato fondamento. Nella mattinata di oggi al primo piano del palazzo di Giustizia c’è stato un confronto tra il capo della Squadra Mobile di Frosinone, il vice questore Flavio Genovesi e il magistrato titolare dell’indagine, il sostituto procuratore Maria Beatrice Siravo. Domani alle 12 presso la procura di Cassino verrà conferito l’incarico al medico legale Fabio De Giorgio che nel pomeriggio di sabato ha effettuato la ricognizione cadaverica esterna. Il tanatologo dovrà anche accertare se Yirelis Pena Santana abbia avuto o meno un rapporto sessuale prima di essere uccisa, dapprima con un tentativo di strangolamento e poi a colpi di lama.
L’omicida ha utilizzato un coltello a lama liscia e piatta: quattro o cinque i fendenti che hanno colpito la donna al volto e al collo e che l’hanno fatta morire dissanguata. Si attende l’arrivo della madre della giovane vittima che è in viaggio verso Cassino da Genova. Stando ad alcuni testimoni sarebbe stata l’ultima persona a sentire Yirelis. Le indagini della squadra mobile e del commissariato di Cassino proseguono incessantemente tanto che sono già state acquisite anche le immagini telecamere delle attività commerciali situate a qualche centinaio di metri di distanza dal palazzo della tragedia. Questo perché si nutre il sospetto che l’assassino potesse conoscere bene la zona ed essersi allontanato senza destare sospetto. Inoltre, il sabato mattina via Pascoli si riempe di ambulanti sin dalle prime luci dell’alba.
Risposte importanti potrebbero arrivare anche dall’analisi del telefono cellulare appartenuto alla sfortunata 35enne di origini dominicane che viveva a Cassino da poche settimane. Sarà analizzato per comprendere il traffico in entrata e in uscita e per verificare se abbia avuto contatti con chi poi l’ha uccisa.