Home Politica Provinciali, la trappola per Ruspandini ed i ‘fratelli’

Provinciali, la trappola per Ruspandini ed i ‘fratelli’

Le corsa per Palazzo Iacobucci sempre più insidiosa per le divisioni nel centrodestra: occorre non sbagliare mosse

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Le elezioni politiche sono alle spalle ed hanno consegnato agli almanacchi un risultato senza precedenti per Fratelli d’Italia, con il partito che oggi viene accreditato attorno al 30%. Quale occasione migliore per dimostrare, allora, proprio con il rinnovo della presidenza della Provincia, che i meloniani sono cresciuti a dismisura anche in provincia di Frosinone, toccando le stesse percentuali di Roma o, più semplicemente, quelle già raggiunte in Ciociaria il mese scorso? Tutto vero. Tutto giusto.

E se così non fosse, proprio all’indomani delle elezioni per il presidente di Palazzo Iacobucci, quale sarebbe il risultato più probabile? Altro che freddo glaciale, il consenso di Fdi risulterebbe sciolto come neve al sole, con una velocità da record che attirerebbe i riflettori della politica nazionale proprio sulla scalinata di piazza Gramsci, riportando sulla terra l’euforia di un momento elettorale durato come il batter di ciglia. Ruspandini si intesterebbe (per colpa di cattivi consiglieri) un risultato davvero insperato, per gli altri, soprattutto quelli dentro il suo partito che non aspettano altro per chiedere un cambio di passo, ora che, dopo Palazzo Chigi, anche la Pisana sembra alla portata del centro destra.

E mentre il PD, ridotto ai minimi termini dopo il terremoto del 25 Settembre, ringrazia ed incassa, Mastrangeli spera che lo schema finale sia esattamente questo per dire “Da solo e nonostante tutto, ho vinto io. Adesso cambia tutto”. E allora chapeau! Altro che Sindaco del Capoluogo.

Il maturo farmacista, che passa per il volto buono ed elegante della politica provinciale, sarà diventato, in splendida solitudine, l’azionista unico di tutto il centro destra frusinate, senza troppi sforzi e con parecchi “sorrisi”, arrivati come il regalo sotto l’albero di Natale da quell’area verde e progressista che, alla destra estrema, ha sempre preferito la soluzione chiamata ‘altro’. Con la benedizione cardinalizia di quel che resta di Forza Italia, desiderosa di trasferire le ultime truppe in provincia, si, ma di Latina, dove Fazzone farà il pieno di preferenze portando a casa anche il secondo Consigliere regionale, grazie ai voti della Ciociaria. Il dado è tratto. Ed i risultati pure!

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