Regionali, Pignalberi ritira la candidatura da presidente… Anzi no

La procura di Frosinone ha aperto un'indagine per presunte firme false. Ma l'esponente politico respinge ogni addebito

Fabrizio Pignalberi prima ritira la candidatura alla presidenza della Regione Lazio. Poi ci ripensa. “Fare un passo indietro non significa per forza aver fallito – aveva spiegato – soprattutto se lo facciamo con la consapevolezza che si tratta di una parentesi necessaria per portare avanti un progetto”.

La decisione dopo che la procura ha aperto un’indagine su presunte firme false nei moduli di presentazione delle liste “Pignalberi presidente” e “4° Polo per l’Italia”. Il gip ha emesso, pertanto, un provvedimento cautelare di sospensione dall’attività di avvocato, per ben dodici mesi, per due legali di Frosinone e Latina.

“Dopo una serie di valutazioni e di confronti, nonostante la grande fiducia delle persone – aveva spiegato subito dopo Pignalberi – ho deciso di eliminare dalla contesa elettorale l’ennesimo strumentale attacco contro di me, contro la mia famiglia, contro il mio partito e contro tutta la coalizione che supportava Pignalberi Presidente. Sono sicuro che qualche nostro candidato vincerà le elezioni del 12 e 13 febbraio. Come ho sempre fatto nella mia vita, faccio un passo indietro!”.

Tutto è scaturito a seguito degli accertamenti condotti dai carabinieri di Frosinone che hanno effettuato, nei giorni scorsi, una serie di acquisizioni documentali al Comune di Serrone finalizzate ad accertare la veridicità delle sottoscrizioni.

“Ringrazio la mia famiglia e tutta la squadra per la meravigliosa opportunità – aveva aggiunto Pignalberi – Loro hanno messo il cuore e la faccia. Per la dimostrazione di profonda stima, affetto e fiducia pubblica nei miei confronti. Sono stati ripagati dalla mia trasparenza e onesta senza far spendere un centesimo a nessuno”. Ora il nuovo colpo di scena. Pignalberi, infatti, ha deciso di rimanere in corsa presentando ricorso al tar.

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