La priorità vera, al di là delle fumisterie politiche italiane sui misteriosi piani industriali dei francesi (ammesso che ne abbiano per Piedimonte San Germano ed i siti del Bel Paese), è quella degli ammortizzatori sociali in scadenza nell’auto, coinvolgendo non solo i lavoratori Stellantis ma soprattutto quelli dell’indotto. Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim-Cisl valuta che – solo nei corso del prossimo anno – ci sono “almeno 12.000 posti a rischio negli stabilimenti di Stellantis e altrettanti, se non di più, nelle fabbriche della componentistica”. Bisogna evitare ad ogni costo il bagno di sangue dei licenziamenti collettivi che potrebbero scattare a partire da gennaio 2025. Per questo la Consulta dei sindaci del Cassinate, allargata ad organizzazioni sindacali ed associazioni datoriali di lunedì scorso, si è preoccupata prima di tutto di sollecitare la Regione Lazio a concedere un prolungamento degli ammortizzatori sociali con provvedimento straordinario.
Federlazio Frosinone e Confimprese Italia hanno proposto di guardare alla possibile applicazione al comparto dei sostegni previsti per le area di crisi complesse (finora applicate nel nord della provincia e provincia di Rieti). Il sindaco di Cassino, Enzo Salera, ha azzardato anche una mossa per dimostrare che i Comuni sono pronti a mettere del proprio e non solo a reclamare che altri agiscano, a partire da Regione e Stato centrale. Così ha annunciato percorsi di agevolazione dell’addizionale comunale Irpef per la famiglie con lavoratori in cassa integrazione. Bisogna vedere se la misura verrà estesa ad altre tasse e tributi comunali e se altri sindaci dell’area aderiranno. Intanto i primi cittadini del territorio non hanno disdegnato di ufficializzare richieste di tipo nazionale: sollecitando il governo ad incentivare solo le vetture prodotte in Italia e chiedendo all’azienda di tornare all’endotermico.
La strategia dei francesi: avanti con l’elettrico e import dalla Cina
Detto fatto. Come se davvero avesse risposto a Salera e colleghi, Ned Curic, chief technology officer di Stellantis, parlando nell’ambito della Italian Tech Week, in corso alle Ogr di Torino, ha scandito chiaro e forte: “E’ difficile tornare indietro ai motori a combustione, i Bev offrono performance e opportunità che i motori endotermici (Ice) non offrono. Il punto cruciale è mettere i clienti sulle auto elettriche, ma dobbiamo diminuire i prezzi e portarli sui livelli di quelli Ice in 5 o 8 anni o anche prima”. Come se avesse detto: le nuove Alfa Stelvio e Giulia? Tenetevele – per quel che venderanno – con la tecnologia Battery Electric Vehicle. Ma Stellantis come si sa predica e razzola bene solamente in Francia o in posti in cui può lucrare sul costo del lavoro. Poi – cinesi o non cinesi – non ci fa molto caso, guarda ai conti aziendali ed ai dividendi per i soci: e per la causa sta bene ai parigini anche trasformarsi in concessionari di Pechino, mentre gli italiani fanno la fame. Le prove? Basta leggersi le agenzie di stampa con le parole di Tianshu Xin, Ceo di Leapmotor International (joint venture tra Stellantis e la cinese Leapmotor, in quote 51-49 guidata dal gruppo francese), durante l’evento dedicato al Suv C10 e alla city car T03, che arrivano in Europa. Non ha avuto difficoltà a dire che Leapmotor International prevede di produrre la city car T03 in Polonia mentre il Suv C10 sarà importato direttamente dalla Cina. C’è di più: Stellantis ha deciso di assegnare la produzione di nuovi modelli come la Lancia Ypsilon, l’Alfa Romeo Junior, la Jeep Avenger, la Fiat 600 e la nuova “Pandona” a stabilimenti polacchi e serbi.
Sindacati, mobilitazione il 18 ottobre con appello a Meloni e Tavares
Tornando al sito di Cassino i segretari dei metalmeccanici hanno chiesto che il territorio faccia fronte comune, i sindacati sono tutti mobilitati per la manifestazione nazionale convocata a Roma per il 18 ottobre. Anche nella Sala Restagno è risuonato l’invito alla partecipazione per sostenere le richieste nazionali, tese a coinvolgere direttamente la presidenza del Consiglio e l’amministratore delegato di Stellantis, acché “insieme alle organizzazioni sindacali, determinino le prospettive dell’automotive nel nostro paese, all’interno di un accordo quadro generale che possa dare risposte positive non solo ai lavoratori degli stabilimenti Stellantis, ma anche a tutti coloro che lavorano nelle aziende della componentistica, i quali oggi vivono una condizione di grande precarietà. Il Governo deve mettere a disposizione risorse pubbliche, vincolate a precisi impegni di tenuta occupazionale da parte delle imprese”. Cosa da fare prima che le stalle restino completamente vuote. Delio Fantasia (Flmu Ciub) del resto durante la Consulta del Cassinate ha ricordato che lo smantellamento degli impianti e la dismissione di aree da parte di Stellantis continua a Piedimonte, dopo la sottrazione dell’intero e modernissimo reparto di verniciatura costato 135milioni di euro a tutti gli italiani e finito all’estero.
Regione Lazio, l’istituzione del tavolo permanente in Commissione
Alla Regione Lazio attesa per martedì primo ottobre alla sala Mechelli dove si riunirà la Commissione – Sviluppo economico e attività produttive. All’ordine del giorno un’audizione sulle problematiche legate alla situazione dello stabilimento Stellantis di Cassino-Piedimonte San Germano e dell’indotto. Verrà discussa e varata la proposta di istituzione un tavolo di crisi permanente. Prenderanno parte alla riunione Roberta Angelilli, vicepresidente della Regione e assessora allo Sviluppo economico; Salvatore De Meo, parlamentare europeo; Nicola Procaccini, parlamentare europeo; Claudio Fazzone, senatore; Ilaria Fontana, deputata; Nicola Ottaviani, deputato; Paolo Pulciani, deputato; Massimo Ruspandini, Deputato; Luca Di Stefano, presidente Provincia di Frosinone; Enzo Salera, sindaco del Comune di Cassino; Gioacchino Ferdinandi, sindaco del Comune di Piedimonte San Germano; Raffaele Trequattrini, commissario straordinario del Consorzio Industriale del Lazio; Vittorio Celletti, Unindustria Cassino; Nino Polito, Federlazio Frosinone; Guido D’Amico, ConfimpreseItalia; Mirko Marsella, Fim – Cisl; Donato Gatti, Fiom – Cgil; Maurizio Stabile, Fismic; Armando Valiani, Ugl Lazio; – Gerardo Minotti, Ugl metalmeccanici; Francesco Giangrande, Uilm – Uil.