Sora – Il cavalcavia della morte sulla Sora-Avezzano va messo in sicurezza, interviene Di Stefano

Il Presidente della Provincia ha scritto nuovamente all'Anas. Lo aveva già fatto la scorsa estate. Quanto si dovrà ancora attendere?

Sora – Domenica scorsa, dopo l’ennesimo tragico episodio di cronaca, la nostra Redazione era tornata a puntare l’attenzione sulla necessaria e non più prorogabile messa in sicurezza del cavalcavia sulla Sora-Avezzano. LEGGI QUI – Alle prime luci dell’alba di sabato, infatti, un’altra vita è stata spezzata dopo un volo di decine di metri dal cavalcavia della morte. Appena tre mesi fa, il 12 dicembre del 2024, un’altra donna aveva scelto lo stesso punto per gettarsi nel vuoto. A luglio del 2023 analogo epilogo per una nota professionista di 52 anni. Un altro suicidio venne sventato a luglio dello scorso anno da un militare dell’Esercito. Una lunga scia di suicidi che hanno visto tutti come protagonista quel cavalcavia. Nella giornata di ieri, anche il Presidente della Provincia di Frosinone, Luca Di Stefano, è tornato a chiedere interventi urgenti.

La richiesta di Di Stefano all’Anas

Di Stefano ha, infatti, scritto al responsabile della Struttura territoriale dell’Anas Lazio, dott. Marco Moladori, per richiedere un intervento per l’innalzamento delle barriere di protezione sulla Superstrada Sora – Avezzano, proprio con particolare riferimento al cavalcavia nelle vicinanze dello svincolo “Sora Centro”. Una richiesta che era già stata inviata nello scorso mese di luglio e che il Presidente è tornato a richiamare dopo i recenti tragici eventi che hanno colpito il territorio, in particolare con due casi di suicidio lungo il tratto stradale.

“È un fenomeno sociale che non possiamo ignorare. – si legge nella nota a firma del Presidente Di Stefano – Queste notizie, oltre a suscitare profonda tristezza e dolore, mettono in evidenza la necessità urgente di intervenire per migliorare la sicurezza e prevenire futuri incidenti. Ritengo sia imperativo considerare l’innalzamento delle barriere di protezione di questo tratto della superstrada come misura fondamentale per garantire non solo la sicurezza stradale, ma anche per creare un ambiente di maggiore protezione per coloro che, purtroppo, attraversano momenti di crisi. L’innalzamento delle barriere di protezione – ha infatti ribadito il Presidente della Provincia – potrebbero fungere da deterrente e contribuire a salvare vite umane”.

Un sollecito all’Anas che arriva, come detto, a pochi mesi dalla prima nota in cui il Presidente chiedeva che venisse avviata una valutazione tecnica per studiare le modalità di attuazione dell’intervento. “È fondamentale dare priorità alla sicurezza dei nostri cittadini e alla protezione di tutte le persone che percorrono quotidianamente questa arteria”, ha concluso il Presidente Di Stefano.

Dunque, dopo la morte di Daniele Cammarota, 36 anni appena, e dopo tutti i casi di suicidio che l’hanno purtroppo preceduta, quanto ancora bisognerà attendere per avere risposte? Quanti altri morti dovrà contare quel cavalcavia perché si intervenga?

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