FOCUS – Gastrite cronica o acuta, l’alimentazione è la prima arma per combattere i disturbi

La gastrite cronica è spesso determinata da un batterio chiamato Helicobacter pylori. La gastrite acuta, invece, può avere diverse cause

La gastrite è un’infiammazione del rivestimento dello stomaco (detto mucosa gastrica) e può essere cronica, ossia avere un decorso lungo, o acuta, cioè manifestarsi all’improvviso e avere una rapida evoluzione nel tempo. La gastrite è dovuta a diverse cause.

La gastrite cronica è spesso determinata da un batterio, chiamato Helicobacter pylori, molto diffuso nella popolazione. La gastrite acuta, invece, può essere dovuta a un’alimentazione sbilanciata, allo stress, al fumo, all’abuso di alcol o all’assunzione di farmaci antinfiammatori come i FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei). Tutti questi fattori possono irritare e indebolire la barriera protettiva dello stomaco e, lasciando esposta la mucosa all’azione degli acidi contenuti nei succhi gastrici, causare la gastrite. 

Nella maggior parte dei casi, la gastrite acuta non è un disturbo pericoloso ed è facilmente curabile. È sufficiente eliminare o limitare i fattori che alterano la mucosa gastrica.

I consigli

Per evitare di irritare la mucosa gastrica e, quindi, trovare sollievo dai disturbi causati dalla gastrite, è consigliabile seguire alcune indicazioni nutrizionali:

  • consumare pasti piccoli e frequenti, l’eccesso di cibo stimola la produzione di succhi gastrici e il reflusso gastroesofageo
  • mangiare a orari regolari e non saltare i pasti, lo stomaco secerne regolarmente acidi che non possono essere assorbiti se lo stomaco resta vuoto, senza cibo
  • masticare lentamente, una corretta masticazione favorisce la digestione, riducendo i tempi di permanenza del cibo nello stomaco
  • al termine del pasto restare seduti una decina di minuti, in modo da favorire la digestione
  • evitare i cibi che irritano lo stomaco come le spezie, i cibi piccanti, i cibi ricchi di grassi – che sembra favoriscano il reflusso acido – i cibi che favoriscono l’acidità gastrica e l’irritazione delle pareti dell’esofago, come gli agrumi
  • seguire un’alimentazione bilanciata, povera di grassi e proteine e ricca di carboidrati
  • prediligere metodi di cottura semplici, come la cottura a vapore o al cartoccio
  • evitare il caffè, l’alcol e il fumo, irritanti per la mucosa dello stomaco.

L’alimentazione ideale

L’alimentazione ha un ruolo fondamentale nel controllo dei disturbi associati alla gastrite: dolore e crampi allo stomaco, bruciore di stomaco (detto pirosi), nausea e vomito, sensazione di pienezza dopo aver mangiato. Pertanto, in caso di infiammazione acuta, è necessario concordare con il proprio medico una dieta adeguata, composta da cibi semplici da digerire in modo da diminuire la secrezione acida dello stomaco. Di seguito, si propone un elenco di cibi e bevande da evitare e da preferire.

Cibi e bevande sconsigliati

I cibi che possono irritare la mucosa, aumentare la secrezione gastrica o rallentare lo svuotamento dello stomaco includono alcune bevande, quali: caffè e bevande contenenti caffeina (tè, coca cola, cioccolato); bevande gassate; liquidi caldi o troppo freddi; vino e superalcolici. Ma anche alcuni cibi: spezie, in quantità elevate; salse, panna, sughi cotti con abbondanti quantità di olio, margarine, burro, strutto e altri alimenti ricchi di grassi; brodo di carne  ; minestre contenenti estratti per brodo; formaggi piccanti e fermentati; insaccati; cibi conservati, sott’oli, sottaceti, affumicati; alimenti eccessivamente grassi o proteici; frutta e ortaggi acidi, ad esempio gli agrumi (limone, lime, arance, mandarini, pompelmo, bergamotto ecc.) e il pomodoro; frutta secca oleosa (mandorle, noci, anacardi, nocciole, pistacchi ecc.), in quantità eccessive.

Cibi e bevande consigliati

Cibi e bevande consigliati in caso di gastrite includono: cereali, preferibilmente integrali; pane ben cotto o tostato, cracker e fette biscottate; frutta non acida; ortaggi di stagione; lenticchie, ceci e soia, da preferire tra i legumi; carni bianche; pesce magro; olio extravergine d’oliva a crudo, aggiunto con moderazione per non eccedere nelle quantità

Quando i disturbi cominciano ad attenuarsi, si può allargare la propria dieta, provando a mangiare alcuni alimenti che erano stati sospesi osservando con attenzione la risposta del proprio corpo.

Si sottolinea che le indicazioni alimentari di cui sopra non intendono sostituire il parere del medico di famiglia, del nutrizionista o del dietista, figure professionali con le quali è importante concordare il piano nutrizionale migliore in base alla situazione personale. – Fonte ISS.

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