Cura dell’ictus, approvate dall’Istituto Superiore di Sanità le nuove linee guida: il ruolo della Asl

A essere colpite ogni anno sono circa 185mila persone, di cui 45mila sopravvivono con esiti gravemente invalidanti

Approvate dall’Istituto Superiore di Sanità le nuove linee guida per la terapia dell’ictus, presentate all’apertura dei lavori del IX Congresso Nazionale della Italian Stroke Association – Associazione Italiana Ictus, che hanno visto il coinvolgimento e la partecipazione anche dell’Asl di Frosinone.

“Oggi l’attenzione all’ictus, alla riconoscibilità dei segni e all’importanza di agire in tempi rapidi è molto aumentata, anche grazie all’impegno delle Società scientifiche e alla divulgazione che, come ISA-AII, svolgiamo quotidianamente sui nostri canali e nelle strutture in cui operiamo. – Spiega la Dott.ssa Paola Santalucia, Presidente Eletto ISA-AI e dirigente medico di Asl Frosinone – Quello che ancora manca, nonostante negli ultimi anni ce ne si occupi in modo più strutturato, è l’attenzione al post-evento, ai disturbi che possono presentarsi anche a distanza di tempo”. – Conclude l’esperta.

“Prevenzione, terapie dell’evento acuto, riabilitazione. Sono i tre ambiti su cui si devono concentrare gli sforzi dei professionisti sanitari quando si parla di ictus, una delle principali cause di morte e la prima causa di disabilità in Italia. Basti pensare che a essere colpite ogni anno sono circa 185mila persone, di cui 45mila sopravvivono con esiti gravemente invalidanti“. – Questo il principio emerso durante la presentazione delle nuove linee guida.

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