Fosse Ardeatine, il ricordo a 78 anni dall’eccidio

Fosse Ardeatine: oggi, 24 marzo 2022, il ricordo a 78 anni dall'eccidio. Sono trascorsi quasi 8 decenni ma resta il dovere della memoria

Fosse Ardeatine: oggi, 24 marzo 2022, il ricordo a 78 anni dall’eccidio. A 78 anni dal massacro nazista del 24 marzo del 1944 in cui, in una Roma occupata dall’esercito del Terzo Reich, furono trucidate 335 persone. Il ricordo di quei rastrellamenti e degli ordini: “Fucilate 10 italiani per ogni tedesco” non può e non deve essere cancellato. La memoria storica deve rimanere viva, deve essere tramandata, affinché gli abomini della guerra non si ripetano più. Anche se, mai come oggi, con la guerra alle porte dell’Europa, il ricordo si fa ancor più vivo.

Centinaia di giovani, uomini, civili, militari trucidati nelle fosse di pozzolana come punizione esemplare, come ritorsione per l’attentato di via Rasella dove il giorno prima erano morti 26 soldati tedeschi e sei civili. All’incrocio tra via Fosse Ardeatine e via delle Sette chiese, un plotone di soldati bloccò l’accesso alla cava dove, poco dopo, vennero spinti i condannati: 335 uomini. Persone inermi trucidate con un colpo di pistola alla nuca. Per nascondere l’orrore commesso quel 24 marzo 1944, le volte della galleria della cava vennero fatte esplodere per ostruirne l’accesso. Una ferita profonda nella storia del nostro Paese.

Sono trascorsi quasi 8 decenni ma resta il dovere della memoria. Per questo oggi le più alte cariche dello Stato hanno voluto commemorare quel massacro. Questo pomeriggio è stato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a rendere omaggio alle vittime della strage delle Fosse Ardeatine a Roma, al Mausoleo Ardeatino nel 78° anniversario dell’evento.

“Oggi al Tempio Maggiore di Roma per ricordare le 335 vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine avvenuto il 24 marzo 1944 – scrive il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – Storie di innocenti torturati e uccisi dall’odio nazifascista. Mai più, non solo a parole, ma lottando ogni giorno contro ogni forma di intolleranza e discriminazione”.

Massacri, rastrellamenti, barbarie, crimini di guerra che appartengono alla nostra memoria collettiva. Custodirne il ricordo rappresenta un dovere civile e morale per ognuno di noi.

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Roberta Di Pucchio
Roberta Di Pucchio
Giornalista pubblicista

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