Veroli – Una domenica di sangue ha sconvolto l’intera provincia di Frosinone. Erano da poco passate le 6 di ieri, 9 maggio, quando in un terreno di Castelmassimo, a ridosso della superstrada Sora-Ferentino, è piombata la macchina dei soccorsi.
Drammatica la scena che si sono ritrovati davanti Carabinieri e sanitari del 118. Un anziano a terra, ormai esanime. Accanto a lui suo figlio, gravemente ferito. Medici e paramedici, dopo aver stabilizzato il ferito, lo hanno trasferito allo Spaziani di Frosinone. Per la vittima non è rimasto nulla da fare che constatare l’avvento decesso.
Indagini lampo
In poche ore i Carabinieri del Comando provinciale, agli ordini del colonnello Gabriele Mattioli, ed i colleghi di Alatri, hanno ricostruito quanto accaduto. Per gli investigatori a sparare è stato Alessandro Dell’Uomo, guardia giurata di 48 anni che da ieri si trova in carcere con l’accusa di omicidio volontario. Avrebbe aperto il fuoco al culmine di una lite colpendo a morte lo zio di 85 anni, Silvio Scaccia, e ferendo gravemente il figlio di quest’ultimo, Mariano Scaccia, 61 anni, noto avvocato. Dopo un delicato intervento chirurgico, le sue condizioni sembrerebbero stabili.
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Il litigio sarebbe avvenuto per dissidi legati a questioni di confine che andavano avanti ormai da tempo. Ma ieri mattina qualcosa avrebbe fatto scattare nel presunto assassino la furia omicida. Dopo gli spari Dell’Uomo si è allontanato nelle campagne della zona salvo presentarsi, qualche ora più tardi, dai Carabinieri accompagnato dal suo legale di fiducia. A seguito di un lungo interrogatorio è stato disposto il suo arresto con la pesantissima accusa di omicidio volontario.
Il luogo del delitto è stato circoscritto per consentire i rilievi di rito. Sulla superstrada è stato necessario l’arrivo di Polizia Stradale e Locale per la gestione del traffico e per evitare che gli automobilisti si fermassero a curiosare sulla scena del crimine ove è rimasto il corpo della vittima in attesa che le prove utili alle indagini venissero repertate. Per Silvio Scaccia, nelle prossime ore, dovrebbe essere disposto l’esame autoptico.
Famiglie distrutte
Tanti ancora gli aspetti da chiarire sul delitto. Interrogativi ai quali gli inquirenti dovranno dare risposte. Ma intanto c’è un’unica certezza: tre famiglie sono state distrutte per sempre. Quelle di Silvio e Mariano Scaccia e quella del presunto assassino. Chiusi nel loro dolore parenti e amici. Il clima nella zona di Castelmassimo è stato teso per l’intera giornata di ieri. Nessuno ha voluto parlare di quanto accaduto. Troppo grande lo shock in tutta la comunità di Veroli.
Quello di ieri è il secondo omicidio in provincia in tre settimane. Domenica 19 maggio a Villa Latina si era consumato un altro delitto costato la vita al giovane papà Antonio Tortolani. A distanza di appena ventuno giorni un altro omicidio ha segnato le pagine di cronaca di questa provincia. Una spirale di violenza che sembra non aver fine.