Nuove professioni: la figura del walker/talker. In un mondo in cui siamo tutti più ‘vicini’ virtualmente, grazie all’utilizzo massiccio dei social network e delle app di messaggistica istantanea, spesso siamo sempre più soli tra le mura casalinghe o nelle attività quotidiane. Una situazione che riguarda molto facilmente e da vicino le persone anziane, i diversamente abili ma, purtroppo, anche, e in maniera crescente, gente più fragile, cui il palliativo dell’etere non è sufficiente ad avvertire quella piacevole sensazione di comprensione, di vicendevole aiuto.
D’altronde può capitare a chiunque di vivere un periodo più difficile, in cui un cambiamento radicale o parziale – come il trasferimento in un’altra città, la fine di una relazione ecc – comporti un frangente di solitudine. Ed è proprio in quei momenti che si ha bisogno di una voce amica, di una compagnia e un supporto per essere capiti o anche solo per essere accompagnati in una passeggiata per scaricare la tensione, chiacchierare e rasserenarsi, allontanando le nubi dello sconforto e dell’isolamento. In questa ottica nasce e sta prendendo piede una nuova professione, sempre più considerata tra i lavori “del futuro”: parliamo del walker/talker.
Chi è il walker/talker?
Il walker/talker è un professionista che, grazie ad una piattaforma on line e on demand, si connette alle persone bisognose di compagnia per una passeggiata. Risponde altresì alle richieste di conversazione, come anticipato prima, da parte di coloro che, sentendosi soli, hanno l’esigenza di parlare ed essere ascoltati.
Cosa fa?
Affiancherà il chiamante nelle camminate giornaliere, soddisfacendo i bisogni sempre più presenti degli stessi fruitori ma anche dei loro familiari.
Come si diventa walker/talker?
Attualmente non è una professione disciplinata e pertanto non sono richieste competenze tecniche specifiche ma certamente è fondamentale avere una forte predisposizione all’ascolto, abilità comunicative, sensibilità ed empatia.