Chiusura filiali Bper banca: Pompeo scrive ai vertici

Antonio Pompeo, interviene sulla questione della paventata chiusura delle filiali del gruppo Bper, tra cui quella di Trevi nel Lazio

“La decisione di chiudere 75 filiali della banca Bper, tra cui quella di Trevi nel Lazio, produrrà evidenti disagi non solo per gli utenti del comune in cui è ubicato lo sportello, ma anche per i residenti dei centri limitrofi, che utilizzano il servizio e che sarebbero oltremodo penalizzati, anche per via della posizione logistica e geografica che occupano i piccoli comuni. Per questo ho scritto ai vertici del gruppo bancario chiedendo di considerare una rivalutazione seria e responsabile della decisione annunciata”.

Il presidente della Provincia di Frosinone, Antonio Pompeo, interviene sulla questione della paventata chiusura delle filiali del gruppo Bper, tra cui quella di Trevi nel Lazio, per la quale si sono già mobilitati i cittadini dei due comuni, insieme ai sindaci Grazioli e Taurisano.

In una lettera inviata ai vertici del gruppo bancario, infatti, Pompeo sottolinea le ripercussioni che una simile decisione comporterebbe sul territorio provinciale e soprattutto sui piccoli comuni, che già pagano lo scotto di tanti disagi dovuti alla mancanza di servizi e devono essere, quindi, sostenuti in battaglie come questa: “È d’uopo mettere da parte per un istante i parametri numerici e gli algoritmi – si legge in un passo della lettera a firma del presidente – e considerare, invece, il ruolo chiave che in un territorio come quello della Ciociaria, con un tessuto imprenditoriale parcellizzato, costituito da tante piccole e medie imprese, la banca locale riveste: sostenere l’economia del territorio attraverso una simbiosi molto forte tra economia reale e attività che la banca può svolgere”.

Pompeo sottolinea l’importanza di una relazione solida e continua dell’istituto con la dimensione locale, sia per assicurare servizi alle famiglie, sia per contribuire ai processi di sviluppo delle aziende e aiutarle ad essere competitive nel contesto globale.

“Sono, quindi, convinto della necessità di ripensare questa decisione – conclude il presidente della Provincia – anche alla luce del ruolo non trascurabile che gli istituti di credito hanno nel processo di crescita dell’economia reale del territorio e del suo sviluppo, ma soprattutto degli evidenti disagi che una simile scelta comporterebbe per cittadini, famiglie e imprenditori, in particolar modo nelle realtà più piccole che, come detto, sono quotidianamente alle prese con tanti disagi e diverse difficoltà”.

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