Frosinone prima tra le laziali in classifica: giovani, idee e Di Francesco sono i ‘segreti’

Serie A - Dopo quattro giornate di campionato il Frosinone è in sesta posizione a braccetto con il Napoli, prima di Roma e Lazio

Serie A – Dopo la quarta giornata di campionato, il Frosinone targato Di Francesco occupa la sesta posizione con 7 punti, gli stessi del Napoli Campione d’Italia. Quella giallazzurra, tra le formazioni laziali, è la migliore per rendimento fino a questo momento: la Roma di José Mourinho staziona al 12esimo posto con 4 lunghezze, ancora peggio la Lazio di Maurizio Sarri, 15esima a 3. Certo, siamo solo all’inizio di un cammino che si prefigura già difficile, tortuoso, ma finora la squadra ciociara ha lasciato tutti a bocca aperta. Prima la sconfitta interna contro i partenopei, dove ha però giocato un buon primo tempo. Poi la vittoria sulla Dea, quindi il pari ‘stretto’ di Udine e infine il successo strepitoso maturato ieri sul Sassuolo. Sotto di due reti, il Leone si è reso protagonista di una rimonta funambolica piegando gli emiliani 4-2. Chi lo avrebbe mai detto? In pochi, forse, anzi pochissimi. Eppure la rosa allestita questa estate dall’esperto diesse Guido Angelozzi sta mostrando una tenacia e una grinta da far paura.

Questo Frosinone ha davanti in classifica realtà blasonate come la capolista Inter, Juventus, Milan, un sorprendente Lecce e l’altra big azzurra con cui condivide lo stesso punteggio, a braccetto. Un risultato che fa sognare un popolo. Certo, come nella stessa filosofia dell’allenatore, bisogna mantenere i piedi a terra, scansare facili voli pindarici sulle ali di questo entusiasmo dilagante…ma è pur vero che il giorno dopo, è ancora più bello, e che qualche ora di festa i tifosi se la possono e devono concedere. Bisogna rendere onore a quegli interpreti che stanno mettendo cuore, anima e gambe sul rettangolo verde, a quel tecnico che in poco più di due mesi ha costruito un gruppo solido e coraggioso. Sì, tanto coraggioso, perché ribaltarla come ha fatto ieri, non era affatto semplice. Eppure i tanti giovani di belle speranze che costituiscono il collettivo frusinate hanno mantenuto i nervi ben saldi e sono riusciti nell’impresa. Un’impresa che ha mandato in delirio l’intera ‘Psc Arena’.

Questo Frosinone è pragmatico, non si è scomposto, ha mantenuto la dignità infinita del suo allenatore, si è ricompattato e ha fatto vedere di che pasta è fatto. Il merito è soprattutto di Eusebio Di Francesco, fino a qualche tempo fa dato per finito professionalmente da molti. Quattro anni or sono aveva raggiunto il terzo posto in campionato e la semifinale di Champions League con la Roma, poi, però un periodo buio. Tre esoneri di fila con Sampdoria, Cagliari e Verona l’avevano messo da parte, relegato nel dimenticatoio. Per due anni non ha allenato, fino a quando non è arrivata l’opportunità di ripartire dal Frosinone neopromosso in A. E qui, nel capoluogo ciociaro, sta ritrovando la serenità e i complimenti che gli spettano di dovere dopo questo avvio fenomenale quanto inaspettato di stagione. Il Frosinone a budget ridotto, è disegnato a sua immagine e somiglianza. Quel 4-3-3 capace però di cambiare in partita e adattarsi alle esigenze che di volta in volta si trovi ad affrontare. Un Frosinone modulabile, giovane, dinamico, desideroso di dimostrare. Soprattutto desideroso di dare il 100% per conquistare l’unico obiettivo fissato: la salvezza. Un obiettivo che, se raggiunto, sarebbe storico per il sodalizio di viale Olimpia. La strada è comunque molto lunga, ma le premesse sono buone.

Pressione? No, questo Frosinone ha fame

I risultati ottenuti, che appunto proiettano il Leone sopra le altre due ben più popolari laziali, stanno generando molta curiosità intorno all’ambiente. Ovviamente ora l’asticella delle aspettative, per tanti addetti ai lavori, si alza con un conseguente ‘pressing’ sul collettivo giallazzurro. Ma in questo senso sono illuminanti le parole del portierone Stefano Turati, che proprio ieri si è reso protagonista di una parata fantascientifica e che alcuni hanno addirittura hanno accostato a quella di Dino Zoff con il Brasile nell’82. “Pressione su di noi? Ci siamo presentati con un grosso segnale – ha spiegato l’estremo difensore -. Dal mio punto di vista siamo tanti ragazzi, con qualche giocatore più esperto, che ogni giorno vanno ad alta velocità. Siamo una squadra che ha talento ma che rispetto ad altre squadre è inferiore su altri aspetti, a livello di individualità. Ma siamo squadra unita, gruppo vero. Perché certe partite se non lo sei sia dal punto di vista tecnico che fisico e mentale non le recuperi e non fai quello che abbiamo fatto noi. Oggi (ieri n.d.r.) chi è entrato dalla panchina sembrava assatanato. Secondo me possiamo giocarcela con tutti se continuiamo a pensare giorno dopo giorno di mettere dentro tanto di nostro”.

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Cristina Lucarelli
Cristina Lucarelli
Cristina Lucarelli, giornalista sportiva con una passione per musica, cinema, teatro ed arti. Ha collaborato per diversi anni con il quotidiano Ciociaria Oggi, sia per l'edizione cartacea che per il web nonché con il magazine di arti sceniche scenecontemporanee.it. Ha lavorato anche come speaker prima per Nuova Rete e poi per Radio Day. Ha altresì curato gli uffici stampa della Argos Volley in serie A1 e A2 e del Sora Calcio.

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