Serie B – Il Frosinone Calcio sta vivendo uno dei momenti più delicati della stagione. La sconfitta contro il Palermo per 2-0, maturata al “Renzo Barbera”, rappresenta un colpo duro per la squadra giallazzurra, che ora si trova in zona playout, in piena lotta per mantenere la categoria. A pesare non è solo il risultato, ma anche il modo in cui è arrivato: una prestazione sottotono, caratterizzata da gravi disattenzioni difensive e poca incisività offensiva. Guardando alla classifica attuale, i giallazzurri si giocherebbero la permanenza in serie cadetta disputando lo spareggio con la Sampdoria, ma ancora nulla è scritto. Difatti si deciderà tutto nell’ultima giornata, in programma martedì 13 alle ore 20.30 con tutte le partite in contemporanea.
Una difesa in crisi: fragilità e errori decisivi
La fase difensiva del Frosinone è stata il punto più critico della gara contro il Palermo. La retroguardia ha sofferto fin dai primi minuti, concedendo troppo spazio agli attaccanti avversari. Il primo gol, nato da una grave disattenzione centrale, ha messo in evidenza la difficoltà dei difensori nel mantenere la concentrazione nei momenti chiave. Tra i singoli, Bettella ha mostrato più di una difficoltà nel contenere gli inserimenti avversari, spesso fuori posizione e lento nel reagire agli sviluppi dell’azione. Anche Lusuardi ha vissuto una serata negativa, apparendo poco reattivo e insicuro nei contrasti. Monterisi, da parte sua, ha faticato a offrire solidità, finendo per essere superato più volte. A cercare di limitare i danni ci ha provato Cerofolini, che ha comunque salvato la squadra da un passivo peggiore con un paio di parate decisive. Tuttavia, da solo non ha potuto compensare le incertezze del reparto.
Centrocampo: dinamismo ma poca incisività
Il centrocampo del Frosinone ha vissuto una serata di alti e bassi. Kone è stato l’unico a emergere con una prestazione dinamica e propositiva, cercando di dare equilibrio e qualche spunto creativo alla manovra. Ha corso, contrastato e provato a costruire gioco, mostrando personalità anche nei momenti più complessi. Bohinen ha lottato per dare solidità alla mediana, ma è mancato nella gestione della palla, risultando spesso impreciso in fase di impostazione. Sul fronte degli esterni, Oyono ha dimostrato buona volontà e spirito di sacrificio, ma anche lui ha avuto momenti di difficoltà nella copertura degli spazio. Bracaglia, schierato sull’esterno, ha mostrato volontà di proporsi in avanti, ma le sue iniziative si sono spesso spente sul nascere, complice anche l’ottima copertura del Palermo.
Attacco: idee poco chiare e scarsa concretezza
L’attacco del Frosinone è stato poco incisivo, incapace di impensierire seriamente la difesa avversaria. Pecorino, che avrebbe potuto riaprire la partita con una ghiotta occasione, ha fallito clamorosamente, mostrando una mancanza di lucidità sotto porta. Anche Ambrosino, subentrato nella ripresa, non è riuscito a imprimere il cambio di ritmo sperato. Ghedjemis ha cercato di dare profondità alla manovra, ma i suoi tentativi sono stati vanificati da una mancanza di supporto e da un pressing avversario asfissiante. Nel complesso, l’attacco ha faticato a costruire azioni pericolose, apparendo troppo prevedibile e poco coordinato.
Le cause della crisi: problemi tattici e psicologici
Oltre alle carenze tecniche e alle difficoltà individuali, il Frosinone sembra pagare anche una fragilità psicologica evidente. La squadra appare poco convinta dei propri mezzi, quasi rassegnata in alcuni frangenti della partita. La mancanza di leadership in campo si è fatta sentire, soprattutto dopo il primo gol subito, quando il gruppo ha smarrito fiducia e compattezza. Dal punto di vista tattico, la scelta di lasciare il centrocampo a combattere quasi da solo contro la mediana avversaria ha esposto la difesa a continui pericoli. Anche la gestione delle ripartenze è stata deficitaria, con un palleggio lento e prevedibile che ha favorito il recupero degli avversari.
Prospettive future: serve un cambio di mentalità
Ora il Frosinone si trova in una posizione delicatissima. Con 40 punti e una classifica avulsa sfavorevole, la prossima partita contro il Sassuolo sarà decisiva per evitare i playout o, peggio ancora, la retrocessione diretta in serie C. Purtroppo il tempo a disposizione è finito, serve una risposta immediata, soprattutto dal punto di vista mentale. La squadra dovrà mostrare carattere e determinazione, senza lasciarsi sopraffare dalla pressione. L’allenatore dovrà lavorare sulla compattezza difensiva, magari inserendo elementi più esperti per dare solidità al reparto arretrato. Anche in attacco, trovare soluzioni diverse potrebbe rivelarsi fondamentale: più movimento senza palla e maggiore coraggio nel tentare giocate rischiose, ma potenzialmente decisive.
Il futuro del Frosinone dipende dalla capacità di invertire il trend negativo contro il già promosso Sassuolo, ritrovando unità di intenti e lucidità nei momenti clou. I tifosi sperano in una reazione d’orgoglio e in una prestazione che possa riscattare le ultime delusioni. Il destino è ancora nelle mani della squadra: la lotta salvezza è aperta e tutto è possibile. Sebbene il fantasma della caduta sia sempre dietro l’angolo con un ghigno arcigno…