I fondi per la cultura infiammano il dibattito, Ceccano2030 attacca l’amministrazione Caligiore

Il Collettivo: "L'amministrazione si conferma completamente incapace di gestire la nostra città con una progettualità a medio-lungo termine"

“In Ciociaria arrivano cinque milioni di euro per interventi in musei, aree archeologiche, biblioteche, siti di belle arti e paesaggio. 5 milioni dei 38 previsti per la Regione Lazio dall’ultimo decreto ministeriale del Mibact, a firma del ministro Gennaro Sangiuliano, porteranno anche in provincia di Frosinone fondi pubblici per interventi nel campo della cultura. Ma ovviamente, di questi 5 milioni, neppure un centesimo arriverà a Ceccano. Anche stavolta, così come capitato con la determina G16095 della Regione Lazio dello scorso novembre. Sì, perché il nostro Comune ha di nuovo perso l’occasione di intercettare soldi che potevano servire a valorizzare il nostro patrimonio storico, artistico, bibliotecario con progetti validi e duraturi”. – Questa la denuncia di Ceccano2030

“E invece niente: i soldi andranno a chi i progetti li ha presentati, ad esempio Sora, Cassino e la nostra vicina Castro dei Volsci, solo per citarne alcune; per Ceccano, invece, una nuova occasione persa, e l’ennesima dimostrazione dell’incompetenza di chi governa la città da quasi un decennio. Semmai ce ne fosse ancora bisogno, l’amministrazione si conferma completamente incapace di gestire la nostra città con una progettualità a medio-lungo termine, preferendo i soliti eventi spot come le discutibili sagre o le feste del vino che richiameranno pure, come dicono i nostri amministratori, tanta gente a Ceccano, ma che durano lo spazio d’un mattino, visto che poi tutto viene sbaraccato e le ricadute positive sul territorio sono a dir poco risibili sotto tutti i punti di vista, e economico e culturale. Peccato che i nostri non eroi abbiano dimenticato, fra un calice di rosso e un selfie buono per i social, che amministrare la cosa pubblica è fare ben altro: tipo investire sul territorio, riportare bellezza laddove non c’è salvaguardando il patrimonio, progettare la (ri)sistemazione della Mediateca dell’ex Cartiera Savoni, ampliare gli orari di fruizione della Biblioteca comunale e immaginare, a nuovo esempio, l’apertura di uno spazio museale archeologico con i beni raccolti sul territorio comunale e ancora colpevolmente coperti dalla polvere”.

“Ci chiediamo – proseguono da Ceccano2030 – dove siano finiti l’assessore delegato competente e la Giunta tutta; forse ancora festeggiano in modo autoreferenziale qualche trionfale conferenza sulla Ceccano medievale, dimenticando che nel frattempo in città la Villa Principessa di Piemonte cade a pezzi, il giardino di Castel Sindici rimane in balia dei vandali nostrani e il Castello dei Conti è chiuso e lo rimarrà ancora fino a data da definire. La cultura a Ceccano latita paurosamente: a parte il coraggio di qualche associazione che resiste con dedizione e l’apertura di uno spazio privato adibito a caffè letterario e biblioteca, non s’intravede lo straccio di una visione ampia anche in questo campo; i nostri attuali amministrano restano arroccati nel loro palazzotto, aspettando solo le prossime elezioni per rispuntare fuori ed esibirsi nei nuovi numeri da circo per strappare qualche consenso, Riusciranno i nostri non-eroi a combinare qualcosa di buono per la cultura? Ai cittadini la facile risposta!”. – Conclude la nota del Collettivo.

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